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giovedì 21 settembre 2017

#Modemlibero: ancora violata la libertà di scelta degli utenti

Buongiorno a tutti,

da più di un anno, insieme al Gruppo Civici e Innovatori, sto lottando per garantire, anche nel nostro paese, la libertà di scelta da parte dell'utente della propria apparecchiatura terminale per l'accesso a internet, libertà prevista dal Regolamento UE 2120/2015 ma tuttora negata da molti operatori di telefonia, che impongono ai propri clienti l'uso esclusivo dei propri apparati. L'ultimo capitolo di questo mio impegno è stata un'interpellanza urgente al Ministro Calenda, finalizzata a dare all'AGCOM dei poteri sanzionatori effettivi che si è tradotto in un emendamento nella Legge Europea 2017. Ad oggi infatti l'Autorità può irrogare sanzioni che, per il loro importo modesto, possono essere spesso e volentieri ignorate dagli operatori telefonici.

Mi è arrivata, negli scorsi giorni, una segnalazione che oggi, per il tramite del mio legale, ho fatto immediatamente trasmettere all'AGCOM. In particolare, un utente, dopo aver acquistato un nuovo router Fritz!Box 7590 che supporta il profilo a 35b (200 mega) per la connessione VDSL, si è accorto che questo non può connettersi, su linea TIM, oltre i 100 mega, non permettendo il profilo 35b ma solo il più lento 17a. Visto che il problema è comune a tutti gli utenti che hanno acquistato questo router, il produttore AVM ha avviato un'indagine, concludendo che il problema è delle centraline (DSLAM) di TIM che in pratica non forniscono il profilo più veloce a router che non montano chipset della stessa marca dei router da loro forniti in comodato. Quindi di fatto TIM starebbe imponendo il proprio router non solo per le chiamate VOIP, ma anche per le connessioni a internet alla massima velocità. Anche il produttore AVM, contattato dall'utente, ha valutato, dopo aver fatto le necessarie analisi, "che la configurazione attuale dei centralini di comunicazione interessati sia errata e auspichiamo una pronta risoluzione del problema da parte di Telecom Italia".

Spero che, grazie all'interessamento anche di AGCOM, Telecom Italia provveda a una pronta correzione di tale "errore", se di errore si tratta.

Continuerò a seguire la vicenda, a presto.

Ivan Catalano

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