Il 17 febbraio scorso, insieme ai colleghi Marco di Lello, Lello di Gioia, Claudio Fava e Oreste Pastorelli, ho sottoscritto l'interrogazione n. 4/07984 a prima firma di Pia Elda Locatelli. L'atto ispettivo ha ad oggetto la richiesta, presentata dalla Cina in seno alla Commissione Onu sulle droghe, di inserire la ketamina nella Tabella I della Convenzione del 1971
sulle sostanze psicotrope.
La ketamina è un farmaco utilizzato come
anestetico dissociativo e, a livello sperimentale, contro il disturbo bipolare e
l'alcolismo. In occidente la ketamina è usata principalmente in ambito veterinario, mentre nei paesi in via di sviluppo è ampiamente usata anche sull'uomo. Si tratta infatti di un farmaco a basso costo e di facile somministrazione. Per queste ragioni, l'Organizzazione mondiale della sanità
la ritiene una medicina essenziale.
Come evidenziato dal Sen. Perduca, "la proposta cinese renderebbe
illegale per oltre due miliardi di persone l'accesso a un
farmaco fondamentale. Senza la ketamina, le strutture ospedaliere nei
paesi in via di sviluppo non potrebbero più permettersi interventi
chirurgici con anestesia totale o parziale. Allo stesso tempo,
un'inclusione nella prima tabella della Convenzione del 1971 avrebbe
gravi ripercussioni nella cura dell'alcolismo e i disturbi bipolari e
altri applicazioni come nella cura della depressione. Infine, le
difficoltà della proibizione della ketameina si presenterebbero anche
per i veterinari di tutto il mondo. Negli anni, vari paesi hanno
chiesto una valutazione della pericolosità della ketamina e l'Oms ha
sempre confermato che i rischi di un uso diverso da quello medico non
superano i benefici che la ketamina produce per miliardi di persone che
vivono in paesi senza uno stato sociale. Per ben cinque volte negli
ultimi 10 anni, l'Oms ha scoraggiato un regime di proibizione per la
ketamina confermandola nella lista dei farmaci essenziali."
Malgrado queste considerazioni, il Governo Italiano, senza confrontarsi su tale scelta né con la comunità scientifica nazionale, né con il mondo dell'agricoltura (per il quale la ketamina è di grande importanza sanitaria) aveva inizialmente scelto di sostenere la linea proposta dalla Cina. Fortunatamente, il clamore mediatico e politico sulla vicenda, cui hanno contribuito anche le interrogazioni depositate sul tema, ha convinto il Governo a mutare la propria posizione e, viceversa, a dialogare positivamente con la Cina affinchè la richiesta non fosse portata avanti.
Sono soddisfatto di tale esito, e continuerò a dedicare attenzione al problema dell'accesso della popolazione, soprattutto di quella più svantaggiata, alle cure mediche e farmacologiche.
A presto
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