oggi ho votato convintamente a sfavore del testo di legge n°3365-1751-3433-A, (Modifiche all'articolo 54-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e all'articolo 6 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato) come modificato a seguito degli emendamenti approvati, visionabili qui.
La motivazione di fondo è culturale. La norma è stata scritta male, a mio avviso, e partendo da un concetto di fondo basato sulla "cultura del sospetto" e non sulla "cultura della legalità" come invece i colleghi del M5S ci hanno esposto in dichiarazione di voto.
Pubblico il video del collega Sannicandro di SEL (andate a 1:20:24 del video) che bene spiega le perplessità di natura giuridica. A mio avviso questo creerà un clima che peggiorerà la situazione nel pubblico impiego ma sopratutto nel settore privato. La legge Severino già dava strumenti sufficienti e le norme giuslavoristiche garantiscono già la non possibilità di licenziare o fare attività ritorsive nei confronti del dipendente denunciante.
I dipendenti pubblici sono equiparati nell'esercizio delle loro funzioni a "Pubblici Ufficiali" e sono obbligati alla denuncia all'Autorità Giudiziaria.
Inoltre per come è scritta dal punto di vista linguistico e dal punto di vista dell'intenzione del legislatore sarà soggetta a interpretazioni delle più differenti.
Ivan Catalano
Ivan Catalano
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