ho depositato l'interrogazione 5/02448, in merito al fumo di seigaretta. l'abitudine al fumo (tabagismo) rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica, in Italia si stimano dalle 70.000 alle 83.000 morti l'anno. Oltre il 25 per cento di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età (ISTAT, 2012) e secondo il rapporto il fumo in Italia 2012, realizzato in collaborazione con la Doxa dall'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità, in Italia fumano circa 10,8 milioni di persone.
il fumo non è responsabile solo del tumore del polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratori ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore.
Secondo lo studio del 2010 elaborato dall'ENEA, «l'impatto ambientale del fumo di Tabacco: le cicche di sigaretta un rifiuto tossico nocivo dimenticato», nella cicca di sigaretta sono presenti i seguenti componenti: nicotina, catrame, toluene, catecolo, formaldeide, benzene, ammoniaca, nichel-cadmio, piridina, polonio -210, benzopirene, idrochinone;mentre la sigaretta brucia una parte dei composti chimici, si trasforma in quella che comunemente viene chiamata cenere, composta da ossidi, carbonati, metalli pesanti, per una quantità complessiva di circa 10 mg; complessivamente in Italia i fumatori, ogni anno immettono in ambiente 2784 tonnellate di cenere, che contamina prima il suolo e poi l'aria.
la pratica del gettare la cicca di sigaretta senza curarsi del luogo è un comportamento usuale che è in piena violazione delle norme per la tutela dell'ambiente
Quello che stupisce è un calcolo fatto dall'ENEA:
- un'automobile diesel euro 4 che rispetta la normativa dell'Unione europea, emette 0,025 g/km di polveri (25 mg/km); in una città ideale con 300.000 diesel euro 4 che percorrono a livello urbano 15 chilometri al giorno per 365 giorni/anno, verrebbero prodotte circa 41,1 tonnellate di polveri/anno;
- una sigaretta completamente bruciata produce 40 mg di polveri sottili; ogni tabagista in base ai dati Doxa 2012 fuma in media 13 sigarette al giorno, ipotizzando 208.000 fumatori che consumano 13 sigarette al giorno per 365 giorni/anno, si ha che verrebbero prodotte 39,4 tonnellate di polveri sottili all'anno.
Se paragonati i due calcoli presentano due numeri confrontabili e dello stesso ordine di grandezza.
Tutto ciò, genera ulteriori costi esterni dovuti all'inquinamento e all'aumento di patologie nella popolazione da curare, con ulteriore aggravio sul sistema sanitario nazionale.
Nell'interrogazione chiedo:
di quali dati disponga in riferimento ai costi sanitari dovuti ai problemi di salute che il fumo causa e ai costi ambientali citati in premessa;
a che punto sia l’iter di emanazione del decreto ministeriale di cui al comma 2 dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 184 del 24 giugno 2003;
se non intenda il Governo assumere iniziative per introdurre sanzioni anche per i commi f) ed i) dell'articolo 15 del codice della strada;
se non intenda promuovere una ridefinizione dell'apparato sanzionatorio, affinché la sanzione amministrativa sia commisurata al gesto, al fine da rendere possibile all'agente accertatore della violazione l'applicazione ed al sanzionato il pagamento in tempi rapidi e certi;
se non intenda assumere iniziative per estendere il divieto di fumo anche negli ambiti strettamente privati (abitazioni civili), quando si svolgono presso il locale corsi di formazioni privati, pubblicizzati e a pagamento;
se non intenda assumere iniziative per individuare una forza dell'ordine autorizzata in via diretta ad intervenire su segnalazione dell'utenza per il rispetto della normativa;
se non intenda, nel rispetto dell'ambiente, del suolo, dei mari e dell'aria, definire parametri di miglioramento dell'emissioni inquinanti e di composizione della sigaretta, affinché si possa rendere più sostenibile il consumo;
se non intenda, nel rispetto dell'ambiente, assumere iniziative per organizzare con gli enti pubblici e privati centri di raccolta, dislocati anche sul territorio, ove possibile a fronte di un compenso economico simbolico, per ritirare i mozziconi di sigaretta e i pacchetti vuoti;
se non intenda, nel rispetto dell'ambiente, promuovere una regolamentazione per migliorare i materiali componenti la sigaretta, al fine di renderla più eco-compatibile.
Ivan Catalano
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