Buongiorno a tutti,
gli uffici postali dispongono di un applicativo di sportello denominato «Oracolo», la cui procedura operativa è stata redatta ed approvata dalla funzione fraud management di tutela aziendale;
tale procedura è stata pubblicizzata con articoli di stampa su quotidiani nazionali (Corriere della Sera) e menzionata anche nella determinazione n. 6/12 della Corte dei conti ove si legge: «Sempre in tema di prevenzione di grande ausilio si è rivelato l'utilizzo di uno strumento informatico di back office, denominato Oracolo, che consente di controllare in tempo reale l'autenticità dei documenti di identificazione (...) tramite un collegamento diretto alle banche dati di Poste italiane, del Ministero degli interni, dell'INA, dell'Agenzia delle entrate e della Motorizzazione Civile. Nel corso del 2010, sono state sottoposte al sistema Oracolo circa 42.800 interrogazioni giornaliere»;
Mi risulta che le caratteristiche del software Oracolo non corrisponderebbe a quelle descritte dalla Corte dei conti, inizialmente previste ed enfaticamente pubblicizzate dalla società;
in particolare il software non si interfaccerebbe con le banche dati degli altri enti pubblici, ma con banche dati interne di Poste italiane;
conseguentemente, in un numero di casi significativo, darebbe risultati inattendibili e si risolverebbe in un'attività, oltreché inutilmente produttiva di un'enorme quantità di stampe cartacee, non funzionale allo scopo dichiarato;
ne conseguirebbe ulteriormente che l'uso del software non sarebbe sufficiente a prevenire alcune tipologie di frodi, benché il risultato cartaceo dell'interrogazione valga, allo stato, quale esimente di responsabilità dello sportellista;
risulta altresì interrogante che il software di sportello Oracolo non sia stato sviluppato dalla struttura ICT di Poste italiane, malgrado l'indubbia professionalità riconosciutale, bensì affidata, tramite consulenza esterna, che l'interrogante ritiene particolarmente discutibile.
gli uffici postali dispongono di un applicativo di sportello denominato «Oracolo», la cui procedura operativa è stata redatta ed approvata dalla funzione fraud management di tutela aziendale;
tale procedura è stata pubblicizzata con articoli di stampa su quotidiani nazionali (Corriere della Sera) e menzionata anche nella determinazione n. 6/12 della Corte dei conti ove si legge: «Sempre in tema di prevenzione di grande ausilio si è rivelato l'utilizzo di uno strumento informatico di back office, denominato Oracolo, che consente di controllare in tempo reale l'autenticità dei documenti di identificazione (...) tramite un collegamento diretto alle banche dati di Poste italiane, del Ministero degli interni, dell'INA, dell'Agenzia delle entrate e della Motorizzazione Civile. Nel corso del 2010, sono state sottoposte al sistema Oracolo circa 42.800 interrogazioni giornaliere»;
Mi risulta che le caratteristiche del software Oracolo non corrisponderebbe a quelle descritte dalla Corte dei conti, inizialmente previste ed enfaticamente pubblicizzate dalla società;
in particolare il software non si interfaccerebbe con le banche dati degli altri enti pubblici, ma con banche dati interne di Poste italiane;
conseguentemente, in un numero di casi significativo, darebbe risultati inattendibili e si risolverebbe in un'attività, oltreché inutilmente produttiva di un'enorme quantità di stampe cartacee, non funzionale allo scopo dichiarato;
ne conseguirebbe ulteriormente che l'uso del software non sarebbe sufficiente a prevenire alcune tipologie di frodi, benché il risultato cartaceo dell'interrogazione valga, allo stato, quale esimente di responsabilità dello sportellista;
risulta altresì interrogante che il software di sportello Oracolo non sia stato sviluppato dalla struttura ICT di Poste italiane, malgrado l'indubbia professionalità riconosciutale, bensì affidata, tramite consulenza esterna, che l'interrogante ritiene particolarmente discutibile.
Ho depositato una interrogazione con cui chiedo di quali elementi disponga il Governo in ordine ai fatti descritti in premessa;
se il Governo conosca sia le ragioni per le quali la manutenzione e lo sviluppo del software Oracolo è stata esternalizzata sia l'ammontare della somma spesa;
se il Governo sia a conoscenza del nominativo del dirigente di Poste Italiane che ha affidato tale contratto di consulenza;
se il Governo conosca sia le ragioni per le quali la manutenzione e lo sviluppo del software Oracolo è stata esternalizzata sia l'ammontare della somma spesa;
se il Governo sia a conoscenza del nominativo del dirigente di Poste Italiane che ha affidato tale contratto di consulenza;
Ivan Catalano
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