Buonasera a tutti.
Vorrei commentare con questo post l'iniziativa della Ministra in merito all'iniziativa sul #FertilityDay. Vorrei partire dall'immagine che ho messo nel post. Purtroppo il punto fondamentale per molte famiglie, ma anche coppie non sposate che vogliono avere un figlio è la questione economica. Fare un figlio costa. Costa se si devono rispettare tutte le spese che la società ti chiede di sostenere. Però non sempre questo è un ostacolo. In alcune aree del paese ci si moltiplica indipendentemente dal reddito familiare, tant'è che spesso abbiamo delle situazioni familiari davvero complicate a cui poi i servizi sociali devono fare fronte.
Spesso la scelta di avere o non avere un figlio è legata a chi se ne deve prendere cura. Se i genitori lavorano, chi ha la fortuna di avere i nonni è avvantaggiato. Per chi non ha i nonni allora avere un figlio e lavorare vuol dire mandare il proprio figlio/i al nido prima e poi all'asilo. Spesso la spesa in asili, nidi o babysitter corrispondono alla retribuzione della mamma, o del papà a seconda del tipo di lavoro.
Che cosa dovrebbe fare dunque il governo, o meglio la società italiana, per favorire le nascite, sempre che ci sia necessità di una politica sulle nascite che ha l'odor di regime più che di stato democratico?
La società in generale si deve muovere in tal senso. Cominciando dall'impresa, sviluppando gli asili aziendali, accorpandosi come aziende, facendo rete su questo fronte. Sviluppare il telelavoro per quei genitori a cui un asilo aziendale non è la soluzione. I cittadini dovrebbero orientarsi nelle scelte sui beni necessari per la crescita di un bambino, verso quelle soluzioni che sono un giusto compromesso economico/ecologico, come ad esempio i pannolini lavabili, che riducono drasticamente la spesa in pannolini. Il governo dal suo canto dovrebbe rimuovere quegli ostacoli che non consentono alla società di aiutarsi ad avere più bambini. Creare norme e obblighi poi generano gli effetti contrari con ribellione e scontento tra i cittadini.
Purtroppo in Italia c'è la mentalità dell'incentivo, se non mi incentivi non lo faccio e i politici pensano che per fare muovere qualcosa occorre incentivarla. Le buone pratiche sono già un incentivo economico, mettersi in rete e associarsi per uno scopo comune è già un risparmio di spesa. Il telelavoro è risparmio per l'azienda.
Spontaneamente esistono aggregazioni, come i gruppi di acquisto per le mamme e gli asili aziendali realizzati da imprenditori illuminati, così come le aziende che praticano il telelavoro.
Se vogliamo avere più famiglie non occorre fare spot alla fertilità, ma incoraggiare le adozioni per chi non può avere figli. A seguito delle unioni civili consentire l'adozione anche a queste, superando stupide barriere ideologiche. Creare sensibilizzazione su cosa significa crescere un figlio, perché prima ci pensavano le famiglie allargate con 3 generazioni a crescere i bambini e inserire l'educazione alla sessualità (non imponendo nessuna identità sessuale) nelle scuole.
Ivan Catalano
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