Da qualche giorno ferve la discussione sul c.d. Decreto Linate, firmato dal Ministro Lupi. Il timore è che tale atto, che pur ribadisce il carattere strategico di Malpensa, quale hub centrale del nord-ovest, possa contribuire a un significativo declino dello stesso. Non si tratta, come si era inizialmente pensato, di un provvedimento a efficacia temporanea ricamato intorno a Expo 2015, bensì di un atto a efficacia indeterminata.
Il Decreto prevede che, pur non cambiando il numero di slots dell'aeroporto di Linate (che rimangono 18, per altrettanti decolli e partenze all'ora), siano d'ora in poi possibili i collegamenti tra quest'ultimo e altre città europee non capitali. Tale possibilità verrà sicuramente sfruttata dalla nuova Alitalia (la quale detiene il 64 per cento dei diritti di decollo e atterraggio su Linate) e/o da società che appartengono al medesimo gruppo. Pare anzi certo che il contenuto del recente Decreto sia una delle condizioni poste da Etihad per l'operazione di salvataggio di Alitalia.
Il rischio è che, in tal modo, una quota rilevante di traffico venga spostata, attraverso i collegamenti del city airport di Linate verso hub esteri, a tutto scapito dell'hub lombardo e dell'economia che intorno allo stesso si è sviluppata. Tale rischio va affrontato senza allarmismi.
Da parte mia, manterrò alta l'attenzione sul tema. Non si tratta qui di garantire interessi campanilistici del mio territorio, ma di garantire una programmazione di lungo periodo, chiara e non incoerente della politica nazionale del trasporto aereo.
Ivan Catalano
Qui il testo del Decreto:
http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=20159
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