Oggi vorrei prendere in esame il caso della Fusione degli aeroporti di Pisa e Firenze. Entrambi aeroporti inseriti nelle reti Ten-T nella Comprehensive network, in quanto singolarmente non adempiono ai requisiti minimi di volumi per essere considerati nelle reti Core Network (7,8 milioni di passeggeri). Un quadro normativo completo sulla gestione degli aeroporti è ben illustrato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La situazione societaria di entrambi gli aeroporti, vede la compagine azionaria, a maggioranza privata per entrambi, Pisa è al 61% mentre Firenze lo è al 80%. La società con maggiori partecipazioni in entrambi gli aeroporti è la Corporacion America Italia.
Nel dettaglio:
Pisa
Firenze
Per il Governo Pisa, come risposto ad una mia interrogazione 5/01789, presenta lo status di aeroporto militare aperto al traffico civile, con evidenti limitazioni al traffico commerciale, ivi inclusa una scarsa disponibilità di spazi tipicamente a servizio del trasporto aereo passeggeri, come, ad esempio, quelli destinati a parcheggio degli aeromobili. La carenza di spazi presso tale aeroporto, nonché le limitazioni operative, non consentono di prevederne un potenziamento adeguato alla prevista crescita di traffico civile commerciale. Il Governo reputa perciò che l'esigenza di intervenire sullo scalo di Firenze per superare le attuali criticità infrastrutturali dovute al posizionamento della pista esistente, che non consente l'utilizzo di aeromobili di maggiori dimensioni verso cui si sta orientando la maggior parte delle compagnie aeree più importanti a livello mondiale. La realizzazione di una nuova pista utilizzabile da tali aeromobili è la condizione necessaria per supportare le prospettive di crescita del traffico aereo nel bacino di riferimento e per consentire anche a Pisa di confermare il proprio ruolo strategico per il futuro.
Lo sviluppo di un sistema aeroportuale Toscano, unito allo sviluppo infrastrutturale Ferroviario, Portuale ed Interportuale della Regione, rendono competitivo tale sistema a livello nazionale. Lo sviluppo dei due aeroporti inoltre renderebbe meno congestionata la gestione dell'aeroporto di Fiumicino.
In termini di traffico la previsione del Governo è che entro il 2030, si possa raggiungere nel complesso 10 milioni di passeggeri, se e solo se, venisse effettuata la fusione societaria e industriale dei due aeroporti.
(Vedi immagine in alto a sinistra)
Il Movimento 5 Stelle reputa sbagliata la strategia di fusione societaria, ma in un ottica di futuro, per cercare di trovare una soluzione Win Win che possano anche superare i campanilismi locali, sviluppare il traffico di passeggeri quindi il turismo, occorre prendere decisioni politiche coraggiose. Occorre tenere ben sotto controllo i piani di intervento sull'aeroporto di Firenze, in quanto il territorio, come rilevato dal rapporto della valutazione impatto ambientale (VIA) del 2006, definisce la Piana una «zona satura di problematicità ambientale e sanitaria con necessità di mitigazione». Le stime di traffico dovranno per forza di cose tenere in considerazione la crisi economica, ma per far si che al termine della stessa ci possa essere una ripresa, occorre continuare ad investire nelle infrastrutture, ammodernandole.
Secondo le analisi elaborate dalla Commissione europea, nel prossimo futuro ci saranno delle sfide per il settore Aeroportuale, che nascono dai profondi mutamenti in atto nel mercato internazionale del trasporto aereo quali: lo spostamento della crescita verso l'Asia e il Medio Oriente, la forte concorrenza internazionale da parte dei vettori provenienti da tali aree, in particolare dai Paesi del Golfo, che stanno perseguendo una politica di ingenti investimenti nelle infrastrutture aeroportuali e negli aeromobili, le operazioni di fusione tra le compagnie aeree mondiali di maggior peso, le politiche commerciali sempre più agguerrite da parte dei vettori low cost. Questi mutamenti, unitamente ad una forte crescita della domanda di traffico internazionale proveniente dalle economie emergenti, determineranno, secondo le previsioni degli esperti e accolte dalla Commissione, il congestionamento dei maggiori aeroporti europei e una carenza di qualità delle infrastrutture e dei servizi.
Qui non si tratta di privatizzare, in quanto è già privatizzato da anni, ne di cedere le quote di possesso degli aeroporti. Qua si tratta di efficientare e di razionalizzare.
Ivan Catalano
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