Buongiorno a tutti.
Oggi pubblico un post dedicato al tema della Prostituzione.
In parlamento si sta aprendo, a mio avviso, una finestra legislativa per cercare di regolare il fenomeno della prostituzione. Attualmente la legge di riferimento è la Legge Merlin (legge n. 75 del 1958), che è stata frutto di ottime intenzioni, ma che ha dato risultati non soddisfacenti.
Vi sono diverse scuole di pensiero sull'argomento, Il modello abolizionista e il Modello neoproibizionista. Il modello abolizionista (fatto proprio dalla Merlin) non vieta formalmente la prostituzione, ma di fatto la spinge in un area grigia o la consegna in mano alla criminalità, anche mafiosa.
il modello neoproibizionista svedese o nordico, punisce penalmente il cliente, in quanto considera la prostituzione – sempre e comunque – una forma di violenza e di sfruttamento verso la prostituta. Entrambe le posizioni a mio avviso non va nella direzione corretta.
La libera prostituzione è sempre esistita, e oggi si sta rinnovando spinta delle nuove tecnologie. C’è un interessante ricerca in tal senso del The Economist (The sex business – how technology is liberating the oldest profession) su oltre 190.000 profili di sex worker, pubblicata il 9 agosto 2014.
I primi a opporsi alla nuova ondata di proibizionismo sono proprio stati i numerosi «liberi lavoratori» del settore, che hanno predisposto un appello a sostegno della piena legalizzazione e regolamentazione, firmato in Europa da ben 540 organizzazioni non governative e da quasi un centinaio di accademici.
Queste persone contestano la retorica proibizionista e chiedono il pieno riconoscimento dei propri diritti e chiedendo la fine dello stigma che li circonda. Pensare di poter eliminare la tratta tramite un divieto generale di acquistare servizi sessuali non è solo profondamente illiberale, ma è illusorio. I pochi dati sui quali si appoggiano i sostenitori, anche nostrani, del modello svedese non ne dimostrano affatto l'efficacia.
Oggi le prostitute in Svezia continuano a lavorare, ma in ambienti meno visibili e controllabili e più lontane dall'accesso ai servizi sanitari e sociali. I clienti, da parte loro, ben si guardano ora dal denunciare alla polizia presunti casi di sfruttamento, dato che ciò equivarrebbe ad autoaccusarsi di un reato.
È necessaria una nuova legge che, superando l'attuale modello abolizionista e rigettando modelli autoritari, consenta al mercato della prostituzione tra adulti consenzienti di emergere alla luce del sole.
Le osservazioni sopra, il fatto che i proventi illegali dal fenomeno della Prostituzione vengano inseriti nel calcolo del Pil e il monito della Presidente della commissione antimafia che ribadisce che è in mano alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, mi hanno spinto a redarre un testo di legge che è oggi pubblico, PDL 2960.
La mia proposta definisce:
- la prostituzione come l'offerta o la consumazione di prestazioni sessuali contro il pagamento di una somma in denaro o altra utilità patrimoniale;
- la liceità civilistica dei contratti di prostituzione, fino a oggi considerati nulli poichè contrari al buon costume. Dare a questi accordi tutela giuridica è necessario per espellere i protettori dal mercato della prostituzione;
- la prostituzione solo in forma di lavoro autonomo. Nessuna terza persona fisica o giuridica può direttamente trarre profitto dall'altrui attività di prostituzione. Sarà però lecito affittare o fornire prestazione di servizi accessori alle prostitute, purché forma scritta;
- la vendita di prestazioni rimane lecita consentita solo a adulti consenzienti;
- la previsione poi che, per esercitare l'attività di prostituzione il lavoratore deve essere in possesso di un certificato di idoneità sanitaria rilasciato e aggiornato senza ticket dai medici di famiglia in formato digitale. Si tutela la riservatezza della prostituta:la copia cartacea, da mostrare a richiesta al cliente, è priva delle generalità; i dati digitali si cancellano invece dopo due anni;
- i limiti ai luoghi di svolgimento dell'attività. No in condomini, no a meno di 80 metri da scuole e chiese. Per strada possibile ma con modalità non moleste. Possibile la creazione di luoghi destinati stabilmente a prostituzione, ma con severe norme che prevengano la loro trasformazione in “bordelli”;
- la tassazione con IVA al 4 per cento. In caso di prestazione occasionale, si posso usare buoni lavoro INPS;
- l'eliminazione della maggior parte delle norme penali previste dall’abrogata Legge Merlin. Sopravvive, con moderate modifiche, la sola fattispecie di sfruttamento della prostituzione;
- altre violazioni punite invece solo con sanzioni amministrative.
Ivan Catalano
PS: potete ascoltare una intervista realizzata dalla radio dell'università Nicolò Cusano
PS: potete ascoltare una intervista realizzata dalla radio dell'università Nicolò Cusano
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