Buongiorno a tutti.
Vorrei dire la mia circa la questione sollevata da "Le Iene" nella puntata del 31/01/2016, in merito al caso della Dukic.
Credo che le Iene stiano prendendo una cantonata. Mi ero stupito di più che a cascarci fosse stato report qualche anno fa. La questione è simile a quella di qualche anno fa del Tubo Tucker, conclusasi con una bella condanna per truffa!
Premesso che a me la storia dell'omologazione a Bari risulta ben diversa da come raccontata, preferisco concentrarmi su una questione che è a monte. Se davvero il tubo Ducik funziona, e sono le autorità italiane a essere corrotte/inette, come mai non lo commercializzano in altri paesi? In Francia per esempio.
Per l'esportazione non ci sono né costi né difficoltà, visto che è nell'Unione Europea. Il problema è che la tecnologia elettromagnetica di cattura del particolato è stata scartata da tutte le agenzie internazionali, a cominciare dall'EPA, non esistono studi idonei a certificarne il funzionamento (la prova del filmato, tra l'altro, parrebbe fatta in un'officina che i Tubi Dukic li vende! Non hanno detto il nome, ma se è la stessa presente a Report... ho cercato su google e ho trovato la risposta: si). La stessa Ducik non ha mai descritto il funzionamento della tecnologia.
Per cui delle due l'una:
- Esiste un complotto mondiale di EPA, agenzie internazionali, agenzie ambientali nazionali, produttori, comunità scientifica internazionale per impedire la commercializzazione del Tubo elettromagnetico. Non si capisce bene l'interesse economico di un simile complotto, visto che i produttori potrebbero semplicemente iniziare a produrre anche loro sistemi elettromagnetici anziché FAP.
- E' il solito pasticcio italiano in cui di mischiano un po' di interessi commerciali, di magistrati che si ergono a creatori, anziché consumatori, di leggi scientifiche e di una buona dose di sfiducia verso l'establishment e di credulità popolare. Poi chissà, magari la Ducik è in buona fede, magari la tecnologia dietro il Tubo funziona pure davvero: ma va provato!
Molti colleghi hanno presentato interrogazioni in assemblea al senato (Campanella, Taverna e Cappelletti), altri invece come la collega Spessotto sono addirittura intervenuti in commissione trasporti. Credo che andare dietro così a rivendicazioni di interessi particolari, solo per seguire la strada del complotto perenne, non sia il compito del rappresentante del popolo.
Ivan Catalano
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