mercoledì 13 aprile 2016

Condoglianze a #Casaleggio, ma io non lo ritengo un eroe

Buongiorno a tutti,


questa mattina sento il dovere di scrivere questa memoria, perché venga riportato il mio pensiero circa la persona di Casaleggio. Non è un post denigratorio o altro, è piuttosto un post dove voglio fare chiarezza e qualche domanda e considerazione.


Il ruolo di Gianroberto Casaleggio ci è stato dipinto nel tempo, da Beppe Grillo, come quello di un consulente informatico, di una persona incontrata per caso durante uno spettacolo. La sua idea della rete era innovativa per un comico che distruggeva i computer, a noi non è dato di sapere quello che i due si dissero nei loro primi incontri, ma sappiamo che da allora hanno progettato l'ascesa in politica di un nuovo soggetto, del quale Grillo doveva esserne il megafono e i cittadini i veri attori.


Da quell'incontro nacque l'idea di utilizzare la piattaforma Meetup per l'organizzazione dei comitati spontanei di cittadini, che diffondendo i contenuti degli spettacoli itineranti di Beppe Grillo, aprivano dei focus di discussione. I meetup erano luoghi aperti a tutti, sostanzialmente dei forum con un organizzatore (Organizer), che amministrava la discussione e con dei moderatori.
In ogni città toccata dal tour di Grillo se ne formava uno. I "grillini" - così venivamo definiti dagli altri - venivano portati sul palco, su invito di Grillo, per parlare dei problemi della loro realtà locale.


Da questi focus nacque un movimento di persone che voleva capire e conoscere, informarsi e produrre informazione. Beppe dopo un po' lancio la campagna "Fiato sul collo" con la quale ci impegnavamo a monitorare, con telecamere e verbali, i consigli comunali ed in alcuni casi le commissioni consiliari ( a volte anche in Regione). L’idea era ottima, e mi impegnai in prima persona per portare la campagna nella mia città. Quando cominciammo a mettere piede all'interno delle istituzioni come semplici cittadini che stavano a sentire, in alcuni di noi (diciamo in tanti) nacque il desiderio di partecipare alla vita politica della città. Così, acuni parteciparono alle prime "liste civiche amici di beppe grillo".


Nel 2008, questo desiderio ci fece riflettere su una esigenza, quella di coordinare i meetup per creare un movimento unitario ma costituito dalla somma delle realtà territoriali. Ricordo che a milano, il 21-22 giugno 2008, ci fu una due giorni di discussioni su questo punto. Ad un certo punto chiamammo Grillo su skype e gli facemmo presente alcune questioni che noi ritenevamo importanti (, e parte del verbale). Già allora pensammo che dovessimo sganciarci da Beppe Grillo ed essere autonomi, che dovessimo in qualche modo costituire un movimento federato di associazioni o cose di questo tipo, dove vigevano al suo interno però regole di Democrazia Diretta e Partecipata. Beppe pensava che la nostra idea non fosse opportuna al momento e preferiva rimandare il tutto ad una data futura, all'anno venturo e che ci avrebbe pensato lui a tutto.


Noi però delle rassicurazioni di Beppe non ce ne facevamo nulla, e così aprimmo il sito di grillipedia, ci radunammo più volte e ci coordinammo anche tra liste civiche. Nacque un portale per le liste civiche, che raccoglieva regolamenti, moduli e materiale già redatto ad uso e consumo di chiunque altro volesse fare una lista civica.


Internamente cercavamo di usare strumenti democratici diretti, che spesso si riducevano ad una serie di sondaggi a scalare mediante piattaforme meetup. Ma già si ponevano le premesse per l’uso di strumenti comeAiresis e Liquidfeedback, anche se allora non li conoscevamo, o non erano ancora nati.


In questo periodo nacque in noi, primi "attivisti grillini", una serie di domande: " perché Beppe non vuole che ci coordiniamo tra di noi? Perché non riusciamo a capire le sue intenzioni? qual è il ruolo di Casaleggio? Chi sono lui e il suo staff?"


Ma andiamo avanti. Nascono le Liste civiche 5 stelle e poi il Movimento 5 stelle, entrambi nel 2009: stesso simbolo, stesso programma base per le liste civiche e stesso programma per il movimento derivante dalle "primarie dei cittadini". Sia il programma delle liste che quello del movimento non sono stati discussi con i dettami della Democrazia Diretta, che noi auspicavamo, ma direttamente da Grillo o mediante il suo blog con dei sondaggi fatti da lui (o Casaleggio? Questo non lo si è mai pubblicamente saputo). Ci è andato bene perché bene o male erano condivisibili nella loro interezza, anche se qualche punto non convinceva tutti. A questo punto nacque in noi un'altra domanda fondamentale: "ma perché non ci fa votare con uno strumento di Democrazia Diretta?". Con tali strumenti oltre a votare con sistemi certificati si può anche discutere ed emendare in modo analogo a come fa il parlamento.

Grillo ci rispose più volte dicendoci di avere pazienza, che la piattaforma democratica sarebbe arrivata più avanti e che ci stava lavorando Casaleggio. Nel frattempo ci venne consegnato il forum delle liste civiche, una sorta di sfogatoio. Ognuno proponeva una idea che raccoglieva dei "Like" che erano una sorta di voto, ma che poi finivano in un calderone sostanzialmente sterile, dato che niente nasceva da li. Tanto che come strumento finì per svilirsi del tutto, anche nei contenuti. Un ottimo esempio ce lo fornì l'attuale responsabile all'università del M5S Carlo Sibilia con il suo celebre post sulla zoofilia


Il Movimento 5 Stelle è dunque nato. I principi base erano "no capi ne padroni", "autodeterminazione mediante la rete" e, a racchiudere tutti gli altri, "non siamo un partito ma solo cittadini".


Principi che poi vennero uno ad uno abbandonati e contraddetti dagli stessi proponenti.


Nel 2010 ci fu l'evento che segnò un punto di svolta importante nel movimento, ovvero Woodstock5stelle. Io partecipai come tanti, reduce dalla campagna elettorale delle elezioni regionali lombarde, in cui mi candidai e fui responsabile civile e penale della presentazione del listino provinciale di Varese. Quell'anno, Beppe decretò che solo Emilia, Piemonte e Campania avrebbero avuto il suo benestare per presentare la lista e le altre no. Ma in Lombardia, noi amanti della DD (democrazia diretta), non accettammo il diniego e proseguimmo sulla nostra strada. Se riuscimmo fu anche grazie alla competenza giuridica di Vito Crimi, che come dipendente della corte d'appello di Brescia ci stilò tutta la documentazione e ci risolse tutti i problemi regolamentari.
Woodstock5stelle fu dirompente. La dimostrazione che il movimento era concreto, che quello che proponeva era fattibile (esempio la gestione dei rifiuti con l'accordo con il centro di riciclo di vedelago). Si confermava che il movimento 5 stelle era un movimento di proposta e non di protesta (cosa che grillo ripeté sempre anche successivamente, qui un esempio).


Cosa vuol dire "movimento di proposta e non di protesta"?


Io lo avevo interpretato come la possibilità che cittadini normali, con le loro esperienze e le loro conoscenze, condivise mediante la rete, costituendo una intelligenza collettiva, fossero in grado di elaborare programmi politici e proposte di legge (in bozza) mediante strumenti di democrazia diretta (come da lui promessi più volte) da portare all'attenzione delle istituzioni. Non protesta perché essa è fine a se stessa e la rilegavamo al passato. Io personalmente, venendo dall'esperienza di ArcipelagoScec, avevo interiorizzato la frase di Fuller: "Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta".


Quindi l'energia è meglio spenderla per proporre piuttosto che per protestare. Mi sentivo a casa con questi assunti di Grillo. finalmente un luogo dove dare sfogo alla mia curiosità e al mio desiderio politico. Per questo, come militante della prima ora,o mi sono sempre ritenuto un “nativo 5 stelle”, non uno che ha scelto di aderirvi solo dopo che si era affermato.


Così arrivammoal 2011, ma la piattaforma non arrivava. Altre liste partecipavano alle elezioni e nuovi eletti entravano nelle istituzioni
Arrivò anche il 2012 e la piattaforma ancora non arrivava. Sempre più eletti entravano nelle istituzioni.


Le domande nel frattempo aumentavano. Il ruolo di Casaleggio sempre di più mutava, da consulente informatico a Staff politico, per poi diventare addirittura Co-Fondatore del M5S per (auto)acclamazione.


A settembre del 2012 Grillo pubblica sul suo blog il post di Gilda Caronti, attivista di milano, nel quale, in contraddizione ai principi di autodeterminazione e di democrazia diretta veniva affermato che: "Non c'è bisogno di nessuna democrazia interna nel M5S perché non c'è niente da decidere", "Questo strombazzare sulla "democrazia interna" segna un pericolo grande per lo spirito rivoluzionario del non-statuto". Questo post passò un po' inosservato, ma non a noi della prima ora. Ci fece un po' arrabbiare. Ma d'altra parte non sapevamo più se a scrivere sul blog fosse lui o lo Staff. Tant'è che nel giro di 3 anni tutto sembrava essere cambiato, ma Grillo ci promise che con le elezioni politiche sarebbe arrivata la Piattaforma.


Ed ecco le politiche. Finalmente entrammo anche in parlamento. Beppe Grillo,con una mossa non proprio compatibile con lo spirito propositivo del movimento 5 stelle, dichiarò senza consultarci che eravamo di default all'opposizione, ovvero in un ruolo che non può essere propositivo, perché sempre e costantemente contro la maggioranza.
Io espressi la mia opinione in merito nella famosa intervista sul referendum per la fiducia al governo del Partito Democratico. Dissi una cosa che per me e per chi aveva creduto nella democrazia diretta era normale, ma che fece incazzare molti, perché andava contro il diktat di Grillo (o Casaleggio?). Alla seconda riunione dei parlamentari Casaleggio ci minacciò, dicendo che se qualcuno di noi avesse solo anche pensato che dovessimo fare una alleanza con il PD, lui se ne sarebbe andato.
Gelo, panico si diffusero da quel giorno. Non avevamo quasi neppure disfatto le valigie, che si diffuse un clima di caccia al dissidente.


Mentre lui (Casaleggio) si elargiva con interviste a ideologo della Democrazia Diretta, negandoci nel contempo, a livello nazionale, l'utilizzo di quelle piattaforme - pur localmente utilizzate - come Liquidfeedback e Airesis, noi parlamentari eravamo alle prese con i problemi dell'attività legislativa. Arrivarono le prime espulsioni per violazione del codice di comportamento, stabilite ad insindacabile giudizio di qualcuno, non si sapeva mai chi decidesse queste cose.
Alcuni colleghi avevano un rapporto stretto con Casaleggio e divennero suoi influencer all'interno del gruppo, dirottando le discussioni verso una volontà esterna (in seguito Davide Casaleggio spiegò tale effetto come effetto ola: "«Se una sola persona dovesse ordinare a uno stadio intero di alzarsi ed abbassarsi, per formare un effetto onda, gli ordini da impartire sarebbero troppi. Tuttavia, gli spettatori riescono a creare un tale effetto, senza che nessuno li guidi. È sufficiente che qualche decina di tifosi dia il via, perché si formi un'onda umana che gira in senso orario, ad una velocità di 12 metri al secondo. Lo straordinario effetto si crea con una semplice regola, applicata a livello del singolo spettatore: quando il vicino si alza ci si deve alzare, quando si abbassa bisogna rimettersi seduti»"). Con questi influencer, che poi si palesarono come coloro che erano autorizzati ad apparire in TV e poi divennero dirigenti del Movimento 5 Stelle, non si poteva discutere nemmeno sul merito dei provvedimenti. A qualsiasi tentativo di approfondimento e distinzione, tutto veniva riportato ad un livello di discussione basso, con frasi del tipo: "ci vogliono fregare", "sono tutti ladri non caschiamoci", ecc.. Benché si trattasse di interventi di bassissimo livello, essi provenivano da persone che Grillo mostrava come autorevoli, per cui il gruppo parlamentare nel suo complesso non osava contraddirle.


Casaleggio inoltre aveva mandato dei consulenti di PNL, che dovevano insegnarci a perdere la nostra spontaneità per fare dei video e degli interventi “migliori”, più idonei a "bucare il video". Come è noto alle cronache, contestai duramente questa scelta.


Il Movimento 5 stelle nel suo codice di comportamento ci proibiva di usare la parola "onorevole". Il significato di questo divieto stava nel segnare un punto di demarcazione con il passato, dove la parola onorevole veniva spesso accostata al disonore della condanna di alcuni politici.
Io non mi ero personalmente interrogato sul significato della parola "Onore" e del fatto che la costituzione ci chiedeva, con l'appellativo onorevole, di comportarci secondo i dettami dell'articolo 54 (cosa di cui mi accorsi successivamente). A livello psicologico però ebbe delle conseguenze che riporterò nelle conclusioni.


Insieme a questo diniego della parola onorevole, si portava all'attenzione del paese, una parola che a detta del M5S era nuova alla classe politica ovvero la parola "Onestà".


La mia rottura con il movimento avviene a febbraio 2014, in seguito alle gravi violazioni degli statuti dei gruppi parlamentari occorse in occasione dell'espulsione dei 4 senatori. Quei fatti fecero traboccare un vaso riempito di piccole gocce, che di giorno in giorno mi facevano capire come la direzione del movimento fosse cambiata.


Analizzando la parola Onestà, mi resi conto che questa non poteva venire sganciata dalla parola Onore e coerenza. Onestà significa: "Qualità morale di chi rispetta gli altri e agisce lealmente verso il prossimo"  e etimologicamente è onesto "colui che è alieno da tutte quelle azioni e parole, che sono contrari al dovere e all'onore, e in senso più stretto a quel che osserva la virtù della pudicizia". A questo punto a parola onore assume un significato importante: "buona reputazione, rispettabilità di cui gode chi si comporta con onestà e rettitudine; senso della propria dignità che impone di comportarsi con onestà e coerenza morale;". Ecco che qui spunta la Coerenza: "Conformità tra le proprie convinzioni e l'agire pratico".


Gli esponenti del M5S tendono a considerare queste 3 parole disgiunte oppure connesse dualmente e non tutte e tre tra di loro.
Di conseguenza alla parola Onestà è stata affiancata la parola Fedeltà, quindi se non sei fedele (al movimento, quindi a Grillo) non sei coerente, se non sei coerente non sei onesto e quindi sei un "onorevole" qualsiasi.


La mia fuori uscita è stata vissuta così. Il vicepresidente Di Maio disse che tutti mi chiamassero "Iban Catalano" perché non restituivo i soldi, cosa che ho fatto invece (vedi qui). Disse una cosa che forse solo lui pensava, resta il fatto che questo epiteto, detto da una persona autorevole, divenne verità.


Il tema dei Soldi, subì una degenerazione analoga al discorso sull'Onore. Inizialmente la rinuncia doveva essere il segno che, ottimizzando le risorse a disposizione, si poteva svolgere l'attività parlamentare dimezzandosi l'indennità. Poi è diventata il capro espiatorio per espellere le persone. La sua ossessività condusse molti alla follia e alla persecuzione dei colleghi. La base di attivisti divenne ossessionata dai soldi e lo è ancora oggi.
Vi posto una mail che ricevemmo noi parlamentari da Vito Crimi e Roberta Lombardi da Grillo e Casaleggio, in merito al tema, ad inizio legislatura:


lascio a voi le conclusioni.

Ormai l'aria della base del movimento 5 stelle si viziò. Mutò la percezione di Grillo e Casaleggio. Da Megafono e consulente informatico, a veri e propri leader politici, carismatici e a cui va data tutta la nostra gratitudine per averci portato in parlamento. Anche questa considerazione in antitesi con il principio non ci sono capi ne padroni. Chiunque diceva o proponeva qualcosa che non fosse stata detta dai due leader o dagli influencer prescelti era un traditore, un dissidente. Altri colleghi vennero espulsi o se ne uscirono dopo di me per questi motivi.

Una volta fuori dal movimento, dopo aver avuto 3 settimane di problemi di natura "social", ho potuto mettermi a riflettere con calma.
Ho analizzato la strategia comunicativa che Casaleggio aveva costruito per il movimento, "scoprendo" un sistema di click-baiting pazzesco, che confermarono le mie prime riflessioni, che si allontana anni luce dal significato della parola Onestà.

La notizia della malattia di Casaleggio, di cui in vie informali ero venuto a conoscenza e di cui ebbi conferma dalla stampa, mi portò a fare delle riflessioni. Il tumore al cervello, a livello non solo psicologico, ma talvolta anche organico, può avere un’influenza sul pensiero e l'aspetto cognitivo e di ragionamento. Cominciai a chiedermi se tutte le cose che Grillo aveva "imparato" da Casaleggio, alcune delle quali apparentemente  “geniali”, potessero essere influenzate da un disturbo cognitivo. Venni inoltre a sapere che la malattia non era recente ma quasi allo stadio terminale. Questa notizia non venne diffusa ne internamente al movimento ne dai media in modo opportuno, la privacy della persona in questo caso è stata rispettata, ma l'informazione era di per se importante. Io avrei voluto sapere se i ragionamenti che Casaleggio faceva fossero costanti, autonomi e autodeterminati.
Ciò che trovava una risposta era invece quella sensazione di comportamento contraddittorio che negli anni ha avuto Casaleggio (e di riflesso Grillo) verso il movimento.

A livello psicologico, la questione dei soldi, la questione dell’onestà e dell’onore, ha trasformato noi parlamentari in persone non animate, ma ossessionate dalla purezza. La rinuncia economica divenne un’arma che rendeva il parlamentare dipendente dalla minaccia della “gogna mediatica” che il blog poteva innescare per espellere chi veniva considerato dissidente.

Domani sarò ai funerali di Gianroberto, per dargli l'estremo saluto. Lo ritengo una persona che sicuramente ha avuto delle grandiose idee, ma non lo ritengo per quello che ho vissuto un "eroe". Abbiamo messo in gioco le nostre vite, la famiglia alcuni, ma soprattutto la nostra vita sociale e la nostra reputazione in questo progetto. Un progetto partito con delle idee innovative che non sono sopravvissute e che forse non volevano nemmeno essere realizzate.
Non so il reale motivo della nascita del M5S, con alcuni colleghi abbiamo ipotizzato, come è nostra abitudine, qualche teoria del complotto esclusivamente a scopo speculativo, ma niente di convincente.
Ad oggi credo che il M5S sia nato perché delle persone comuni come me, che forse rappresentano quel 15% di persone di cui grillo prevedeva l'allontanamento, ma che rispettando le idee originale avrebbero proposto qualcosa di buono per il paese. Io mi auguro di esserne all'altezza

Ciao

Ivan Catalano

PS: io non lo conobbi personalmente, non volli mai farlo. Una sola volta ho incrociato il suo sguardo, che mi parve perso e vuoto. Il suo sguardo mi ha gelato il sangue

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