Alcuni giorni fa sono emerse, sulla stampa, delle notizie relative a una supposta raccomandazione ottenuta da Alessandro Alfano, fratello del Ministro dell'Interno, per essere assunto in Poste Italiane. Già in tempi non sospetti, oltre due anni fa, avevo presentato un'interrogazione - mai riscontrata - al Governo sull'assunzione di familiari di politici e sindacalisti in Poste. Fra i casi segnalati, vi era anche quello del citato Alfano. In questi giorni ho presentato una nuova interrogazione (5/09117) sui recenti sviluppi del caso.
Fin da subito, voglio ribadire che non esiste, al momento, alcuna prova di illeciti penali in capo a quest'ultimo, né è dimostrato in qualsiasi ruolo del più noto Ministro. Non sono interessato, a differenza di altri, a sfruttare politicamente questo fatto per attaccare una specifica persona. Penso però che questa vicenda non vada ignorata, bensì sfruttata per migliorare il sistema delle assunzioni in Poste, che troppo spesso pare lontano dal rispettare i principi di trasparenza, pubblicità e non discriminazione che ci si dovrebbe aspettare dalla principale società a controllo pubblico del paese.
Come già osservai nel primo atto ispettivo, l'articolo 18 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, stabilisce, al comma 2, che "le altre (rispetto a quelle che, ai sensi del comma 1, gestiscono servizi pubblicii locali, ndr) società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità".
Sia con il primo, sia con il secondo atto ispettivo, chiedo di sapere se, quando e con che atto Poste si sia conformata a tale norma, visto che sono passati otto anni dalla sua emanazione. E, in caso di risposta positiva, voglio sapere se le assunzioni dei citati soggetti abbiano rispettato i criteri prefissati.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.
Ivan Catalano
PS: ricordo che ho presentato anche una proposta di legge di commissione di inchiesta su poste italiane che spero si avvii a discussione
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