Buongiorno a tutti.
Abbiamo recentemente discusso (e approvato) in Camera l'A. C. 3976 Modifiche alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali, ossia la Legge attuativa dell'art. 81 Costituzione.
In tale sede, ho ritenuto opportuno proporre un ordine del giorno, relativo all'auspicata possibilità, per gli enti locali, di integrare nella propria contabilità abbuoni passivi o attivi rappresentati da, Buoni Locali di Solidarietà, emessi da associazioni senza scopo di lucro. Si tratta di buoni cartacei o virtuali, con una natura giuridica assimilabile a quella del buono sconto, la cui circolazione consente forme di scambio parzialmente o totalmente non monetarie. Un esempio che conosco personalmente è quello degli SCEC (nell'immagine) ma so di altre esperienze parimenti valide.
Sull'argomento, ho già proposto a suo tempo una proposta di Legge, che modifica la normativa già disciplinante le c.d. "Banche del tempo", integrandola con questo ulteriore strumento.
L'accettazione da parte dell'ente locale potrebbe avvenire per una percentuale da definire in sede di approvazione del bilancio di previsione, per servizi a domanda individuale per canoni di utilizzazione del patrimonio comunale e per ogni altro servizio a pagamento che il comune può definire nell'ambito della propria autonomia gestionale e finanziaria. Gli enti locali potrebbero poi utilizzare i buoni in loro possesso per abbassare i costi di varie voci di spesa, così controbilanciando il minor guadagno derivante dall'accettazione degli stessi e rendendo l'intera operazione priva di oneri per l'ente locale;
in tal modo, si favorirebbe la diffusione, a livello locale, di circuiti di scambio e produzione capaci di funzionare efficacemente anche in situazioni di carenza di liquidità, quale quella odierna, aumentando la complessiva resilienza del tessuto economico locale.
A tutela dell'equilibrio del bilancio dell'ente locale, l'integrazione nei bilanci dei buoni locali dovrebbe comunque essere subordinata alla previa emanazione da parte dell'ente di un apposito regolamento che fissi il limite di disponibilità annuale per l'accettazione dei buoni, da sottoporre al controllo della Corte dei conti per evitare abusi.
Il Governo ha quindi approvato l'impegno a "valutare l’opportunità di intervenire, anche tramite i propri poteri di iniziativa legislativa, al fine di consentire agli enti locali di integrare nella propria contabilità abbuoni passivi o attivi rappresentati dai Buoni Locali di Solidarietà, emessi da associazioni senza scopo di lucro".
Al solito, vi aggiornerò sui prossimi sviluppi.
Ivan Catalano
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