Nel corso della lunga attività di sindacato ispettivo da me svolta a difesa della legalità all'interno delle Poste Italiane, mi sono più volte occupato della delicata situazione in Sicilia della società, spesso suo malgrado coinvolta in fenomeni illeciti. Al di là delle responsabilità di singoli individui, sono convinto che l'affidamento delle funzioni di controllo a una struttura slegata dal territorio, quale l'Atta Sud 1, non si sia rivelato funzionale alla pronta repressione degli illeciti.
Per questo già due anni fa ipotizzai, in dialogo sia con il Governo, sia con la dirigenza di Poste, di costituire una specifica Atta per la Regione Sicilia, sul modello di quanto già fatto per la Lombardia. Ebbene, sono stato recentemente informato che l'Amministratore Delegato Francesco Caio ha infine disposto la creazione di un Atta Sud 2 con sede a Palermo, competente per le Poste siciliane.
Si tratta di uno sviluppo importante, nel quale confido per riportare in un ambito che ha visto accadere episodi gravissimi, non sempre oggetto di una pronta ed efficace risposta da parte della società. Nessuno però si illude che, di per sè, la semplice modifica delle strutture possa porre fine ai preoccupanti fenomeni che ho denunciato negli ultimi due anni. E' necessaria anche una scelta di fermezza e di rigore da parte della dirigenza, che non deve guardare in faccia a nessuno nel perseguire gli illeciti, da chiunque commessi, contro l'interesse dell'azienda e degli utenti.
Faccio quindi auguri di buon lavoro al dirigente della neonata Atta Sud 2. Il lavoro che li attende è notevole, e da parte mia manterrò alta la vigilanza. Spero che saranno in grado di portare risultati tali da rendere superfluo l'esercizio da parte mia delle funzioni di controllo parlamentari.
Al solito, leggerete su queste pagine gli sviluppi della vicenda.
Ivan Catalano
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