Buongiorno a tutti.
Ieri si è discussa in commissione attività produttiva, la fase emendatava del testo di legge concernente l'Home Restaurant, PDL 3258 e abbinate.
La proposta disciplina l’attività di ristorazione esercitata da persone fisiche in abitazione privata e fornisce strumenti atti a garantire, la trasparenza, la tutela dei consumatori e la leale concorrenza, nell’ambito dell’economia della condivisione. La presente legge ha lo scopo di valorizzare e di favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità, in particolare attraverso l’utilizzo prioritario di prodotti tipici del territorio.Definisce "home restaurant" come l'attività finalizzata alla condivisione di eventi eno-gastronomici esercitata da persone fisiche all'interno delle unità immobiliari ad uso abitativo di residenza o domicilio, proprie o di un soggetto terzo, per il tramite di piattaforme digitali che mettono in contatto gli utenti, anche a titolo gratuito e dove i pasti sono preparati all'interno delle medesime strutture. Tende ad escludere quelle che sono le attività svolte in ambito privato o comunque da persone unite da vincoli di parentela o di amicizia, che costituiscono attività libere e non soggette a procedura amministrativa.
La proposta di legge mira a semplificare la vita a chi mediante piattaforme telematiche decide di organizzare cene a casa propria, cucinando in prima persona, tra sconosciuti.
Gli emendamenti che sono stati approvati a mia prima firma sono i seguenti: 1.1, 3.5 e 4.10. Il testo così come approvato dalla commissione è stato reso coerente al dibattito sulla legge sharing economy di cui sono relatore, nonché firmatario. I miei emendamenti hanno previsto l'inserimento dell'home restaurant nell'ambito dell'economia della condivisione, e quindi considerata saltuaria. A tal fine ho predisposto che non può superare il limite di 500 coperti per anno solare, né generare proventi superiori a 5.000 euro annui. (anche se qui vorrei provare a portare in discussione la possibilità di averle in alternanza). Infine ho previsto che l'attività di home restaurant non possa essere esercitata nelle unità immobiliari ad uso abitativo in cui sono esercitate attività turistico-ricettive in forma non imprenditoriale o attività di locazione per periodi di durata inferiore a trenta giorni, e viceversa, per evitare strane commistioni.
Ivan Catalano
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