Buongiorno a tutti.
Ieri in commissione trasporti ha avuto luogo una seduta di Question Time nel quale ho rivolto una interrogazione urgente al Ministro "sulla possibile sottrazione di macchinisti alle aziende concorrenti a causa del reclutamento di personale già formato da parte di Trenitalia". Avevo proposto questa interrogazione già in forma di risposta in commissione, ma ho deciso di anticiparla data l'urgenza del fenomeno.
La risposta è stata la seguende: "In merito alle attività di reclutamento da parte di Trenitalia di macchinisti operanti in altre aziende concorrenti e da destinare al servizio regionale, ricordo che il decreto legislativo n. 247/2010 di recepimento della direttiva comunitaria 2007/59 pone delle tutele affinché gli investimenti per la formazione di un macchinista sostenuti da un'impresa ferroviaria non vadano indebitamente a vantaggio di un'altra impresa ferroviaria stabilendo le condizioni per le quali la tutela deve applicarsi.
In attuazione di tale disposizione il MIT, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con decreto 30 novembre 2012 ha sancito il diritto del datore di lavoro di ricevere un indennizzo nel caso in cui nei quattro anni successivi alla formazione il macchinista decida volontariamente di lasciare l'impresa o il gestore dell'infrastruttura che ha sostenuto gli oneri della formazione e venga utilizzato da un'altra impresa ferroviaria o gestore di infrastruttura. L'indennizzo è a carico dell'impresa o gestore che assume il macchinista, ed è computato dal datore di lavoro nella misura dei costi medi di formazione e in proporzione al periodo di ammortamento residuo.
Nel ritenere che la fattispecie in esame sia adeguatamente regolamentata dalla vigente normativa nazionale, il MIT è comunque disponibile ad attivare tavoli di confronto con la partecipazione di tutti gli operatori interessati ove dovesse emergerne la necessità.
Inoltre, Trenitalia riferisce di procedere alle assunzioni del personale necessario per le attività dell'azienda nell'osservanza della normativa vigente in materia e con modalità tali da garantire il pieno rispetto delle corrette dinamiche concorrenziali. Peraltro, la stessa azienda ricorre sempre – prioritariamente – alla mobilità interna al Gruppo FS Italiane, tenendo conto di tutte le risorse che si rendono disponibili nei diversi profili professionali richiesti.
Conseguentemente, anche il reclutamento di personale al quale fanno riferimento gli interroganti avverrà in conformità ai suddetti criteri.
Allo stato attuale, la Divisione Cargo di Trenitalia non dispone di personale di condotta in eccesso, né risulta che presso la Società Serfer vi siano macchinisti in esubero.".
Ho evidenziato il passaggio che mi interessava nella risposta, e nel replicare al sottosegretario ho detto che il punto centrale di quanto richiamato nell'interrogazione non è la questione se Trenitalia viola diritti altrui comportandosi scorrettamente, nel qual caso i danneggiati potranno rivolgersi, qualora lo ritengano, alla giustizia, ma che il passaggio di macchinisti che avviene in questo modo rischia di indebolire le capacità di trasporto delle aziende colpite dagli esodi indebolendo altresì il trasporto di merci, infatti, formare un macchinista richiede tempo. Faccio presente che l'attività di trasporto regionale può essere programmabile a medio periodo e quindi anche le attività di formazione dei lavoratori addetti possono essere programmate parallelamente, in modo più efficace rispetto a quanto si possa fare per il cargo ferroviario dato che è un servizio che oscilla in funzione del mercato. Ciò significa, che Trenitalia ben potrebbe programmare e formare quanto serve, senza sottrarre risorse a chi opera attività di trasporto merci che nell'immediato subirebbe gravi danni, e con loro il trasporto merci in sé. Ritengo quindi necessario che il Governo si adoperi per arrivare ad una soluzione soddisfacente.
Ivan Catalano
Nessun commento:
Posta un commento