Mercoledì 5 luglio ho presentato un question time in aula, ricalcante una mia risoluzione, che mi sono fatto presentare dalla collega Marzano, che riguarda la digitalizzazione dei processi storici, archiviati presso i Tribunali.
La maggior parte degli atti processuali archiviati in Italia sono conservati unicamente in formato cartaceo e alcuni, risalenti a molti decenni fa, tra poco saranno illeggibili. Parliamo di casi di grande importanza storica, sociale e politica per il nostro Paese: casi di cronaca, processi di mafia e di terrorismo. Pensiamo al loro valore storico, alla loro importanza ai fini di studio per i ricercatori delle nostre università, ai molti progetti per la promozione della cultura della legalità. La consultazione di questi atti è molto difficile perché ad ora non esiste una banca dati telematica pubblica e gli archivi sono frammentati a livello di singolo tribunale. Prendendo a parametro i costi che l’archivio di Milano ha autonomamente sopportato per preservare alcuni fascicoli in stato di degrado, servirebbero circa 15 milioni di euro per tutta Italia: è certamente una cifra significativa, ma non lo è se rapportata all'inestimabile valore di quegli atti nel raccontare la storia del nostro Paese. Non sono un mistero le condizioni di grave carenza nelle quali versano i tribunali italiani. È quindi impensabile che da soli archivi di tribunali con minori capacità economiche o organizzative facciano fronte a questi costi. Ma uno sforzo deve essere fatto se si vuole salvare questa documentazione, centralizzarla e renderla poi disponibile per via telematica a tutti i soggetti interessati. Ho chiesto dunque al Governo quali iniziative intenda mettere in campo per reperire le risorse necessarie alla realizzazione del progetto di digitalizzazione di questi fascicoli.
Qui il documento completo del Tribunale di Milano:
Qui il video con la risposta del ministro Andrea Orlando:
Ivan Catalano
Nessun commento:
Posta un commento