Il Governo ha risposto, in Commissione, all'interrogazione da me presentata in tema di dispositivo unico (5-01912) con la quale ho chiesto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti se non intendesse "intervenire, coordinando la propria attività con gli altri Ministri interrogati secondo le rispettive competenze, ai fini della realizzazione di un unico dispositivo open hardware e open source per il monitoraggio degli spostamenti, che racchiuda al suo interno le funzionalità di eCall, SISTRI, e UIRNET nonché di tachigrafo digitale" e ai fini dell'"individuazione di un ente terzo, che potrebbe essere anche il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, cui delegare la gestione dei dati raccolti".
Nella sua risposta il Governo, pur dichiarando "la valorizzazione del flusso informativo e la creazione di sinergie di sistema rappresenta un argomento di particolare attualità", ritiene al momento impraticabile la creazione del dispositivo unico, per ragioni tecnologiche e a causa dei modelli organizzativi di servizio a oggi implementati.
Mi rendo conto delle difficoltà esistenti, e prendo positivamente atto della consapevolezza manifestata dal Governo rispetto alla non irrilevanza della questione.
Non posso però considerarmi del tutto soddisfatto. Da un punto di vista tecnologico, non si comprende a quali difficoltà si riferisca il Governo, visto che, al contrario, le tecnologie necessarie sono già diffuse e vanno solo adattate.
Più fondate sono le problematiche relative ai modelli organizzativi ora vigenti. E' certo che un'innovazione come il dispositivo unico imporrebbe una revisione di tali modelli. Ma allora perchè non promuovere, fra gli operatori di un settore cruciale come quello logistico, una collaborazione e un confronto sulla costruzione di un nuovo modello organizzativo, tale da efficientare tutto il sistema della raccolta e della gestione dei dati?
Non è forse questo il compito della buona politica?
L'utilizzo di un sistema open data rappresenterebbe un motore per la crescita e lo sviluppo efficiente del sistema di trasporto delle merci. Sia in ambito portuale che ferroviario si stanno sperimentando sistemi di geolocalizzazione che, attraverso l'interazione tra dispositivi a bordo dei mezzi e sistemi centrali presenti nelle infrastrutture portuali e ferroviarie, rendono più efficiente il trasporto delle merci.
Si dice che l'uscita dalla crisi è possibile solo attraverso l'innovazione. Ebbene, una delle più importanti sfide di innovazione, per il trasporto merci italiano, è la realizzazione di un dispositivo telematico per il rilevamento degli spostamenti, che, attraverso una interazione con una banca dati generale gestita da un'unica struttura istituzionale, consenta agli operatori dell'autotrasporto di dotarsi di un unico hardware in grado di far conoscere in tempo reale e in modo preciso e puntuale il tragitto delle merci, così riducendo costi oggi insopportabili.
Ivan Catalano
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