Ho appreso, da un articolo su Trasportoeuropa del 20/11/2014, che la procura di Catania ha concluso l'Operazione Caronte, con l'arresto di ventitré persone, fra i quali l'imprenditore dell'autotrasporto Vincenzo Ercolano, con le accuse di associazione mafiosa o concorso esterno nella stessa.
L'Operazione Caronte è il risultato di indagini precedenti, relative a un supposto sistema di controllo dell'autotrasporto agro-alimentare che ruota intorno al mercato ortofrutticolo di Fondi, cui si aggiungono oggi nuove accuse circa un intreccio d'interessi che coinvolge non solo l'autotrasporto, ma anche il traghettamento tra Sicilia e Calabria e la politica.
L'Operazione Caronte è il risultato di indagini precedenti, relative a un supposto sistema di controllo dell'autotrasporto agro-alimentare che ruota intorno al mercato ortofrutticolo di Fondi, cui si aggiungono oggi nuove accuse circa un intreccio d'interessi che coinvolge non solo l'autotrasporto, ma anche il traghettamento tra Sicilia e Calabria e la politica.
L'accertamento delle responsabilità individuali compete alla magistratura. La politica ha però il compito di predisporre tutti gli strumenti per sanzionare e ancor prima per prevenire tali fenomeni. In sede di conversione del D.L. "Sblocca Italia" ho ottenuto l'inserimento fra i requisiti di onorabilità per poter esercitare l'attività di autotrasportatore quello di non essere stato oggetto di un'interdittiva antimafia. Contestualmente, ho presentato un O.d.G. per chiedere al Governo di rendere possibile la comunicazione delle relative informazioni tra le banche dati delle prefetture e dell'Albo degli Autotrasportatori.
Con l'interrogazione n. 5/04157 ho chiesto al Governo quali iniziative esso intende adottare per permettere una rapida condivisione di dati tra le strutture dipendenti dal Ministero dell’Interno e l’Albo degli Autotrasportatori, al fine di un più efficace contrasto alla criminalità organizzata.
Ivan Catalano
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