Ho depositato da pochi giorni l’interrogazione n. 4-07982, per chiedere al Governo informazioni sull’Abruzzo post-sisma e sulla ricostruzione delle aree colpite. In particolare, ho sensibilizzato il Governo sulla necessità di dare uno spazio maggiore ai tecnici nella gestione della ricostruzione anziché a Roma, e di garantire un maggior coordinamento, oggi mancante, tra le strutture attive sul territorio.
In tale sede ho anche evidenziato al Governo che, in applicazione del principio di sussidiarietà e in continuità con prassi amministrativo-scientifiche già consolidate ed applicate coerentemente in ogni sisma precedente e successivo a quello aquilano, la cabina di regia deve essere incardinata presso la regione Abruzzo affidando al presidente della regione le necessarie responsabilità;
L’atto ispettivo chiede inoltre una valutazione del Governo rispetto a una bozza di proposta di Legge dello Stato sull'Abruzzo, dettagliatamente discussa sulla stampa regionale.
Fra le norme in essa contenute, ve ne è una che vieta, rispetto agli interventi in anticipazione, la cessione o la messa in garanzia del credito vantato nei confronti dell'ente locale. Ciò escluderebbe dai relativi lavori le piccole imprese, impossibilitate ad anticipare le spese necessarie vista l'impossibilità di portare in garanzia tali crediti per ottenere prestiti dalle banche. Non si comprende quale possa essere il senso della norma, se non quello di favorire i grandi gruppi nazionali edili a scapito dei piccoli, ai quali rimarrebbero, al più, i subappalti
L'interrogazione porta poi all'attenzione del Governo la grave disarmonia normativa che conseguirebbe a una modifica, a giochi in corso, delle norme sulle abitazioni sostitutive.
Fra gli ulteriori punti trattati, vi è infine quello del ruolo dell'amministratore di condominio. Chiaramente, qualora fossero assegnate a tale soggetto maggiori responsabilità, civili e addirittura penali, andrebbero di pari passo forniti i nuovi e relativi poteri, esercitabili in sostituzione e anche contro l'Assemblea.
Il progresso nella ricostruzione dell'Aquila, che ho recentemente potuto osservare di persona, mi appare insoddisfacente. Ritengo che l'assetto normativo attuale per la gestione di tali eventi non sia ottimale. Tuttavia bisogna evitare che l'affastellarsi di modifiche normative finisca per creare ulteriori ritardi, complicazioni e disarmonie, che la popolazione abruzzese non può permettersi. E' necessario a tutti gli attori in corso di agire con il massimo senso di responsabilità.
A presto
Ivan Catalano
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