Buongiorno a tutti,
con numerose interrogazioni ho posto all'attenzione del Governo la conduzione e la gestione della struttura di tutela aziendale di Poste Italiane e di Poste Tutela spa. Ai vertici di entrambe troviamo il Dottor Stefano Grassi.
Già ufficiale della Guardia di Finanza e presidente della sezione sicurezza di Unindustria, unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina, egli è subentrato nella conduzione della struttura tutela aziendale a Omissis*, tratto in arresto per tangenti.
Il suo nome è emerso sulla stampa durante l'inchiesta P4, da un verbale di testimonianza resa da Luigi Matacena. Già nell'anno 1997, con l'atto parlamentare n. 02/00696, alcuni deputati sottoposero all'attenzione dei Ministri delle finanze, giustizia e difesa pro tempore una vicenda che coinvolgeva Grassi, accusandolo di aver "dimostrato di non saper esercitare la dovuta vigilanza" e non aver saputo "dimostrare di essere all'altezza del delicato ruolo rivestito". Malgrado tale vicenda, il 27 dicembre 1999 fu concessa a Stefano Grassi l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica e appena tre anni dopo quella di Ufficiale;
Ebbene, appare singolare come tali onorificenze siano state concesse ad un Ufficiale nei confronti del quale erano emerse quantomeno forti perplessità in ordine ad asserite «carenze di qualità morali» con connessa richiesta di «avvicendamento», e in assenza di una chiara indicazione dei meriti dell'Ufficiale stesso. Mi è stato inoltre denunciato che - recentemente - siano state ignorate circostanziate denunce interne, relative a illeciti da parte di dipendenti, omettendo di porre in essere i necessari interventi disciplinari, malgrado i poteri e le responsabilità propri della struttura di tutela aziendale e comunque di coloro che svolgono funzioni di direzione della società al massimo livello .
Ho quindi chiesto, con l'interrogazione n. 4-07903, di quali notizie disponga il Governo in ordine alla vicenda nel suo complesso e quali iniziative si intendano intraprendere per valutare l'eventuale revoca delle suddette onorificenze, anche alla luce degli ultimi avvenimenti denunciati con atti di sindacato ispettivo e riguardanti la struttura di tutela aziendale.
La seconda interrogazione presentata, n. 4-08066, ha invece a oggetto il ritrovamento, nei primi giorni del mese di luglio del 2011, di un ingente quantitativo di corrispondenza non consegna ed avviata al macero.
Il responsabile della funzione Atta Sud 1, Salvatore Malerba, dichiarò alla stampa che «è stato fatto quanto possibile; abbiamo fornito collaborazione diretta con la finanza per l'approfondimento e fornire ogni dettaglio. Ora ci saranno valutazioni interne, per adottare i provvedimenti necessari»;
risulta all'interrogante che la problematica situazione del recapito nonché della gestione degli uffici postali fosse però notoria sin dal mese di gennaio 2010 come ricavabile dalle denunce inoltrate, nello stesso mese, alla procura della Repubblica di Lecce dall'ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ed aventi a oggetto lo stato di abbandono in cui versava il recapito sia nella città di Lecce che nell'intero territorio del Salento.
Ho quindi chiesto al Governo se siano state avviate indagini in relazione ai suddetti disservizi equali iniziative abbia adottato la società in relazione alle proprie strutture di controllo, al fine di evitare il ripetersi di tali fatti pregiudizievoli.
A presto
Ivan Catalano
*il nome è stato rimosso su richiesta dell'interessato avvalendosi del diritto all'oblio
*il nome è stato rimosso su richiesta dell'interessato avvalendosi del diritto all'oblio
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