Buongiorno a tutti.
In continuazione della mia attività ispettiva sull'argomento, ho recentemente depositato un ulteriore interrogazione in materia di Oracolo, il software di Poste Italiane che dovrebbe - almeno in teoria - impedire le frodi commesse tramite false identità.
Nell'ultima delle precedenti interrogazioni si era fatto riferimento, fra l'altro, ad una frode, di ampie proporzioni, avente a oggetto buoni postali consumata in danno di utenti della società, apparentemente avvenuta nonostante la citata procedura prevedesse, per il prodotto in questione, l'obbligo dell'identificazione sicura dei percettori delle somme.
Mi è stato segnalato che, in relazione al procedimento penale relativo a tali fatti, è stato chiesto dal PM, in data 27 aprile 2015 il rinvio a giudizio di numerosi individui, fra i quali dipendenti della società Poste, con conseguente avviso, da parte del GUP di Caltanissetta, di fissazione dell'udienza preliminare ai sensi dell'articolo 419 c.p.p.. Nella richiesta di rinvio a giudizio risulta esplicitato che la negoziazione illecita dei buoni «è avvenuta sotto le false identità dei titolari da persona rimasta non identificata.
Inoltre, in data 21 luglio 2015, il quotidiano RiminiToday ha esposto la vicenda di due dipendenti di Poste che, dopo esseri trovati di fronte a una truffa allo sportello, sono stati sanzionati;
i due si sono rivolti alla magistratura contestando la sanzione disciplinare, e il tribunale ha annullato la sanzione, sulla base della decisiva considerazione che – come esposto da SLP CISL – i dipendenti nell'occasione avrebbero «correttamente e diligentemente utilizzato il sistema di controllo della validità dei documenti denominato “Oracolo”, sistema che presentava delle gravi lacune operative che non erano state in alcun modo rese note e tantomeno spiegate ai dipendenti di Poste».
Ho quindi ribadito al Governo le domande rimaste finora senza risposta. Prima, fra tutte, quale sia l'identità del dirigente responsabile dell'affidamento della realizzazione del software a un individuo estraneo alla Società, malgrado l'esistenza all'interno della stessa di professionalità di primo piano nel campo dell'informatica e della sicurezza digitale.
A presto.
Ivan Catalano
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