Sono intervenuto per annunziare la rimozione della mia firma dal testo della proposta di legge in quanto, quando ero nel gruppo, avevo già avvisato in data 7 gennaio 2014 la segreteria del m5s di non apporre la mia firma su documenti da me non condivisi, ma ciò è stato fatto senza la mia volontà.
Ho ribadito che, dato che non ho capito cosa sia successo alla fine in quest'Aula di questo provvedimento (si prevede l'abrogazione dell'entrata in vigore contenuta in un altro provvedimento), e pur condividendo la firma agli atti del V-Day e alla storia del Movimento che ho sempre sostenuto, nell'arco del tempo la teoria del prosumer che ha citato il collega Gallo è venuta un po’ meno, in quanto se dal 2007 Internet poteva essere una fonte d'informazione dove si potevano verificare le fonti e, quindi, avere un'autorevolezza nella comunicazione, oggi, con i social network e l'attività di click-baiting, fatta per mantenere in piedi i siti di disinformazione e di diffamazione, ciò non è più considerabile attuabile (basta dare una occhiata a tzetze.it o a lafucina.it che sono gestiti in rete con il blog di beppegrillo e dei suoi profili sui social network). Quindi, io non condivido più quel metodo di comunicazione e, anche per questo, esprimerò il mio voto contrario al provvedimento.
Vorrei sottolineare come al comma 3 dell'articolo 1 della proposta di legge presentata da Brescia vi era contenuta la nuova visione dell'informazione del M5S, che guarda caso rispecchiava l'organizzazione del loro partito.
Nessun commento:
Posta un commento