ieri ha avuto luogo la discussione generale in merito al provvedimento presentato dall'On. Sorial del M5S, in merito alle c.d. "AutoBlu". Ho gia affrontato il tema in commissione questioni regionali.
Vi propongo il testo del mio intervento e il video.
Vi propongo il testo del mio intervento e il video.
Grazie Presidente,
Onorevoli Colleghi,
La PDL in discussione muove dal condivisibile obiettivo di contrastare l’abuso delle auto di servizio, oggi sempre meno giustificabile alla luce della pressione fiscale, dei vincoli di bilancio e dell’entità del nostro debito pubblico. Sfortunatamente, la presente proposta è schiava di finalità ideologiche, che hanno portato a un testo inaccettabile, da un punto di vista tecnico ancor prima che politico. Un testo disfunzionale e lesivo delle autonomie locali, che per essere corretto andrebbe cancellato e riscritto da capo.
La questione affrontata non è nuova: già l’anno scorso il Governo e le Camere hanno affrontato, con decisione, il problema, tramite la disciplina di cui al’articolo 15, comma 1, del decreto-legge n. 66 del 2014. Quest’ultima norma prevede che, per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi, non possano essere effettuate spese di ammontare superiore al 30 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011. La medesima normativa prevede poi, come misura aggiuntiva, l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze), al fine di individuare il numero massimo per le auto di servizio "ad uso esclusivo" e per quelle ad "uso non esclusivo" di cui possa disporre ciascuna amministrazione centrale dello Stato. Per le auto di "servizio ad uso esclusivo" il numero così determinato non può comunque eccedere la soglia di cinque unità. E i primi risultati sono già significativi. Dai dati disponibili, risulta già una riduzione di 706 veicoli dal 2014 al 2015, tra Presidenza del Consiglio e Ministeri. Più complessa è l’operazione di censimento in atto a livello locale, operazione rispetto alla quale l’eventuale approvazione della presente proposta sarebbe assai intempestiva.
Passiamo invece all’esame della PDL 3220. Essa stabilisce, a decorrere dal 1° gennaio 2016, un generale divieto per tutte le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della P.A., come individuate dall'elenco predisposto annualmente dall'ISTAT, di acquistare autovetture di servizio e di rappresentanza, nonché di stipulare contratti di leasing aventi ad oggetto le autovetture medesime.
Si prevede, quindi, un divieto assoluto per l’Ente di possedere autovetture - non solo auto blu. Evidentemente, se tale divieto fosse privo di eccezioni finirebbe per compromettere il funzionamento degli enti coinvolti. Ciò ha portato i proponenti a prevedere una serie di eccezioni che, per la loro formulazione ampia, finiscono per limitare seriamente l’effettività del divieto. Alcune di tali eccezioni (è il caso della difesa e della sicurezza) sono già previste dalla legislazione vigente citata, ma con formulazioni diverse e ben più dettagliate. Si pongono di conseguenza vistosi problemi di coordinamento, che il testo in discussione omette totalmente di considerare. Inoltre, la proposta in discussione vieta solo l’acquisto e il leasing di autovetture. Rimane invece paradossalmente aperta la possibilità di noleggiare tali veicoli. Il rischio, fin troppo evidente, è che gli enti coinvolti continuino a usare auto blu, affittandole, senza alcun risparmio di costi.
La previsione di accentrare il risparmio in un capitolo di bilancio dello Stato è lesivo dell’autonomia degli enti locali. I proventi derivanti dalla dismissione devono rimanere presso l’ente proprietario dei veicoli. E’ problematica la destinazione di risorse provenienti da diversi livelli di amministrazione in un unico fondo statale, anche rispetto all’iniquità, verticale e tra territori, derivanti da tale, non prevedibile, drenaggio una tantum di risorse. Un investimento legittimamente fatto da un ente, con i propri fondi, e destinato alla soddisfazione delle esigenze della popolazione del territorio, verrebbe sottratto a quest’ultima per essere devoluto in un unico fondo statale.
Tra l’altro la dismissione onerosa potrebbe non essere sempre agevole. E’ anzi possibile supporre che, per veicoli di servizio con un chilometraggio medio/alto, essa possa essere impossibile o diseconomica. In tal caso si dovrebbe prevedere la possibilità per l’ente di procedere alla cessione a titolo gratuito, tramite procedure ad evidenza pubblica, alle Onlus che prestano servizi di assistenza sociale e sanitaria sul territorio di competenza, come già previsto dal d.p.c.m del 25 settembre 2014.
In conclusione, malgrado i suoi buoni intenti, la proposta in discussione è problematica e ricca di criticità. Se quest’Aula intende procedere nella riduzione delle spese per le auto blu, risulterebbe probabilmente più funzionale all’obbiettivo perseguito e meno lesivo delle prerogative dei singoli enti, prevedere ex novo un’ulteriore riduzione programmata, modellata sulla base di quanto già previsto dal decreto-legge n. 66 del 2014.
Grazie Presidente
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