Buongiorno a tutti,
il 26 febbraio 2016 il Governo ha trasmesso alla Camera dei Deputati lo schema di decreto legislativo, atto n°277, recante disposizioni integrative e correttive
ai decreti legislativi 28 gennaio 2014, n. 7 e n. 8. L'esame in commissione difesa è iniziato il 10 marzo 2016. La commissione uranio impoverito, di cui sono vicepresidente, si è accorta che all'articolo 12 era contenuta una norma che se approvata avrebbe compromesso il lavoro della commissione di inchiesta, in quanto prevedeva che:
«ART. 206-bis
(Obbligo relativo alla profilassi vaccinate del personale militare)
1. Il personale militare in servizio, incluso quello in fase di fornazione, addestramento e richiamato, ha l'obbligo di sottoporsi alla profilassi vaccinale e alle altre misure di profilassi infettivologica previste dagli appositi protocolli sanitari per le specifiche tipologie di impiego, in territorio nazionale o all'estero.
2. Con decreto del Ministro della difesa, adottato di concerto con il Ministro della salute, sono approvati i protocolli sanitari di cui al comma I predisposti dallo Stato maggiore della difesa, sentita ciascuna Forza armata. Tali protocolli recano, altresì, l'indicazione delle cautele e degli accertamenti da eseguire al fine di ridurre o escludere, per quanto consentito dalle conoscenze scientifiche acquisite, i rischi derivanti dalle modalità di somministrazione dei vaccini.»;
L'inserimento dell'obbligo di sottoporsi alla profilassi vaccinale, è stato un tentativo della Difesa di bypassare il problema emerso nella passata legislatura, riscontrato, tra l'altro, dalla commissione di inchiesta sull'uranio impoverito, ovvero che alcuni militari disobbedivano all'ordine di servizio di sottoporsi alla profilassi vaccinale. Tale atto veniva ritenuto dalla Difesa come reato di disobbedienza e insubordinazione, ma così non è. Nella relazione conclusiva della passata legislatura a pagina 116 si legge che:
Ciò premesso, occorre valutare questa complessa e delicata questione anche alla luce dell’articolo 32, secondo comma, della Costituzione, nel quale si stabilisce che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge: attualmente l’obbligo dei militari ad assoggettarsi alle vaccinazioni è stabilito dal già ricordato Decreto ministeriale del 2003 che non ha forza di legge, e quindi non può derogare al principio costituzionale della volontarietà per quel che riguarda la sottoposizione a trattamenti sanitari, salva la riserva di legge. Né, d’altra parte, l’articolo 182 del Codice dell’ordinamento militare – richiamato nell’audizione del 19 dicembre 2012 dal ministro Di Paola – appare del tutto idoneo a fornire una adeguata copertura normativa di rango primario al predetto obbligo, considerato che esso al comma 4 demanda alla sanità militare il compito di adottare, nel proprio ambito, la normativa vigente in materia di sanità pubblica, mentre, attesa la riserva costituzionale di legge, occorrerebbe una disciplina di rango primario ad hoc. Pertanto, stante l’attuale assetto normativo, e l’incerto fondamento legale del dovere di obbedienza per il caso specifico, occorrerebbe, ad avviso della Commissione, considerare non sanzionabile il rifiuto motivato di sottoporsi, in parte o del tutto, a pratiche vaccinali, da parte del personale militare.
Il Presidente della Commissione di Inchiesta, On. Scanu (1, 2 e 3) mediante una lettera firmata da tutti i membri della stessa, ha fatto notare questo passaggio in commissione Difesa, di cui è membro, invitando il relatore del parere ad inserire una condizione vincolante, che mira a modificare l'articolo 12, modificandolo come segue:
«ART. 206-bis. — (Profilassi vaccinale del personale militare).1. La sanità militare può dichiarare indispensabile la somministrazione secondo appositi protocolli di specifiche profilassi vaccinali al personale militare, per poterlo impiegare in particolari e individuate condizioni operative o di servizio, al fine di garantire la salute dei singoli e della collettività.2. Con decreto del Ministro della difesa adottato di concerto con il Ministro della salute sono approvati i protocolli sanitari di cui al comma 1 che recano altresì l'indicazione analitica degli adempimenti riferiti alla somministrazione dei vaccini, quali quelli di comporre il quadro anamnestico del paziente prima di iniziare le profilassi vaccinali e di registrare su apposita documentazione, anche elettronica, riferita a ciascun militare tutte le profilassi vaccinali adottate nei suoi confronti.3. Se il militare da sottoporre a profilassi vaccinale rappresenta documentati motivi sanitari per non sottoporsi alla profilassi, la valutazione di merito è rimessa alla commissione medica ospedaliera competente per territorio.»;
L'approvazione di questo parere è stato il primo successo della commissione di inchiesta. La commissione sta lavorando molto e in questa legislatura ha l'obbiettivo di concludere la sua opera, portando ad un alto livello il patto che lo stato ha con il militare che lo serve. La commissione vuole operare in collaborazione con l'amministrazione della Difesa, non siamo contro nessuno ne vogliamo distruggere niente ma solo migliorare le cose.
Ivan Catalano
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