Buongiorno a tutti.
Quando mi approcciai al Movimento 5 Stelle il tema della democrazia diretta, almeno in Lombardia, era un punto cardine. Democrazia diretta voleva dire partecipare mediante uno strumento di democrazia liquida online, alla discussione politica e programmatica della politica cittadina e interna stessa al movimento.
Gli strumenti da noi studiati furono sostanzialmente 3: meetup.com, il metodo wikipedia e liquidfeedback.
La prima soluzione offriva scarse possibilità di interazioni, sondaggi rigidi e interminabili pagine di discussione sul forum, che poi non portavano a conclusioni efficaci, spesso le sintesi delle discussioni riaprivano nuove discussioni. Il secondo è stato usato per creare "grillipedia" e il metodo wiki ha permesso più una partecipazione collaborativa delle persone nella raccolta delle informazioni a disposizione dei gruppi meetup, ma poi falli per scarsa partecipazione dei membri e per la trasformazione in un sito di link ai vari meetup. L'ultima invece era la più completa, ovvero consentiva di elaborare proposte, iscriversi alla discussione di ogni singola proposta, discutere le più seguite, modificarle in modo propositivo, dare altresì suggerimenti, e infine votarle. Le proposte votate determinavano il documento finale indiscutibile.
Questo ultimo sistema non è mai piaciuto ai vertici del movimento 5 stelle e ai "grillini" più in vista perché era insindacabile. Il risultato della votazione era insovvertibile, inoltre il processo di votazione e di responsabilità utente nel voto, era chiaro e certificato dall'algoritmo opensources del sistema.
Conseguenza di questo astio dei vertici fu l'abbandono del progetto (mai palesato alla luce del sole ma sempre con "non risposte") e lo scoraggiamento di molti attivisti che vedevano nella democrazia diretta uno strumento di differenza.
Però #lostaffdibeppegrillo uno pseudo programma di democrazia diretta lo ha portato avanti. Inizialmente mediante processi plebiscitari sul blog di grillo, ovvero proporre alla rete decisioni "si" / "no", senza possibilità di discussione ed anche qual'ora ci fossero dei sondaggi intermedi erano sempre plebiscitari.
Chiariamoci il plebiscito è uno strumento di democrazia ma da usare al termine di un processo democratico di discussione e per confermare la decisione finale. Il nuovo portale Lex del #m5s è poco democratico, riprende di più i progetti fallimentari di piattaforme meetup, dove dai commenti alla fine qualcuno trae delle conclusioni che poi vengono ratificate con metodo plebiscitario. E' un sistema efficace, efficiente ma non democratico diretto, piuttosto plebiscitario. Non si avvicina nemmeno al metodo del consenso.
Dunque quando noi attivisti usciti, espulsi, della prima ora diciamo che il movimento ha tradito il principio della democrazia diretta intendiamo questo. La truffa semantica sta nel continuare ad usare il termine per ingannare la gente.
Ivan Catalano
Nessun commento:
Posta un commento