Buona sera.
Il 22 ottobre 2016 ho scritto un post dove cominciavo ad analizzare l'A.G. 337, che recepisce la direttiva europea sui combustibili alternativi.
Dopo la pubblicazione del post ho avuto modo di studiare di più la questione della possibilità di immettere nella rete nazionale di gas metano l'idrogeno prodotto da fonte rinnovabile (nel 2014 feci già una interrogazione nel merito) e di confrontarmi con ingegneri dell'ENEA sul progetto MhyBus. L'autorità del Gas e dell'energia mi aveva già detto che l'immissione di idrogeno nella rete avrebbe avuto come principale problema la verifica del rispetto delle norme riguardanti l'utilizzo del gas stesso da parte di tutte le utenze collegate alla rete. Infatti la rete fornisce il gas nelle medesime condizioni per più tipologie di utilizzo diverse. Inoltre c'è anche da valutare se l'idrogeno intacchi i metalli con cui viene a contatto, anche in basse percentuali. In alcune applicazioni si usano già materiali resistenti all'idrogeno per applicazioni di gas metano, in altre invece no. La mia idea era quella di poter usare una percentuale di idrogeno per diminuire l'approvvigionamento di gas naturale, in egual misura, diminuendo la nostra dipendenza dall'estero per un massimo dell'1% di volume.
Durante l’audizione di H2 Sud Tyrol è emerso un importante dato in riferimento all'utilizzo dell'idrogeno per autotrazione: per essere economicamente sostenibile occorre che la produzione di idrogeno avvenga sfruttando il surplus di energia da fonte rinnovabile evitando la sua dispersione oppure lo spegnimento di centrali a causa del mancato assorbimento. Questa osservazione va a favore del mio ragionamento.
L'ENEA, in audizione al Senato, ha esposto i risultati del progetto MhyBus con il quale si è sperimentato l’utilizzo nel TPL di un veicolo alimentato con una miscela di Idrometano, formata per il 15% da idrogeno e 85% da metano, garantendo prestazioni di particolare interesse. Dopo quasi 100.000 km percorsi in servizio regolare l’esperimento ha dimostrato una riduzione del 15% delle emissioni di CO2 e del 13% dei consumi, grazie alla parziale decarbonizzazione del gas naturale ed alla migliore efficienza di combustione favorita dalla presenza dell’idrogeno, a fronte di costi di conversione molto contenuti.
Alla luce degli incoraggianti risultati conseguiti, la miscelazione di metano e idrogeno potrebbe essere estesa, sulla base di percentuali cautelarmene inferiori del secondo gas, anche in altri ambiti di utilizzo, più ampi che quello del trasporto.
Ho dunque proposto al relatore di accogliere le proposte di ENEA sull'inserimento dell'Idrometano tra i combustibili alternativi e la possibilità di studiare immissione di idrogeno nella rete gas nazionale.
Ivan Catalano
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