Nel marzo scorso, ho presentato un'interrogazione sulla dibattuta questione della libertà di scelta dei terminali internet. Infatti, in Italia, i fornitori di servizi internet sono soliti imporre ai loro clienti apparati di loro proprietà per le offerte internet fibra/VDSL2 e tecnologie simili o derivate. Ciò determina non solo una lesione della libertà di scelta e dei disagi per il singolo utente, ma una vera e propria limitazione della concorrenza tra operatori. Infatti, a causa della necessità di sostituire il terminale, ogni cambio di operatore diventa un'operazione lunga e tale da privare per giorni (se non settimane) di connessione internet il consumatore, che per evitare tali problemi spesso evita o ritarda ogni cambiamento di fornitura del servizio.
- confermando che il diritto europeo, pienamente vigente in Italia, garantisce la libertà di scelta delle apparecchiature terminali da parte dell'utente;
- esplicitando l'intenzione del Governo di garantire un'accesso privo di barriere a internet;
- riferendo di un'attività di vigilanza dell'AGCOM sul tema, anche al fine di tutelare la net neutrality, che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane con l'emanazione degli atti di competenza.
In sede di risposta, ho comunicato al Governo di essere abbastanza soddisfatto, e tuttavia ho fornito al Sottosegretario ulteriori dati che mostrano la gravità e vessatorietà della situazione.
La discriminazione all'acceso di internet, oggi più che mai, è questione di democrazia. Sono lieto dell'attività di vigilanza dell'AGCOM, ma essa non deve essere una scusa di non intervento da parte della politica. Le norme, grazie all'Europa, già ci sono e vanno però applicate.
Continuerò a seguire la questione.
A presto.
Ivan Catalano
Ivan Catalano
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