Questa mattina il Governo, nella persona della Viceministro Bellanova, ha risposta alla mia interrogazione urgente in merito alla comunicazione dell'Antitrust sull'Home Restaurant.
l'Autorità ha fatto delle critiche al testo di legge ora al Senato, richiamando preliminarmente il quadro europeo in materia di sharing economy:
1) ha anzitutto censurato il fatto che sia stata prevista, come unica modalità per lo svolgimento dell'attività di home restaurant, quella dell'utilizzo di piattaforme telematiche, così escludendo ogni possibile rapporto diretto tra cuoco e fruitore, nonché l'obbligo di operare ogni transazione mediante le piattaforme digitali, che renderebbe più oneroso per il cliente disdire il servizio.
1) ha anzitutto censurato il fatto che sia stata prevista, come unica modalità per lo svolgimento dell'attività di home restaurant, quella dell'utilizzo di piattaforme telematiche, così escludendo ogni possibile rapporto diretto tra cuoco e fruitore, nonché l'obbligo di operare ogni transazione mediante le piattaforme digitali, che renderebbe più oneroso per il cliente disdire il servizio.
2) ha criticato la qualificazione dell'attività in termini di sola occasionalità si rivelerebbe non necessaria né proporzionata, tenendo conto che si è pure prevista una modalità di home restaurant ad obblighi attenuati, ossia il social eating. I conseguenti limiti massimi di coperti e di reddito annuo previsti per l’home restaurant si porrebbero «piuttosto in palese contrasto, oltre che con i principi di liberalizzazione previsti dal decreto legislativo n. 59/2010, che recepisce la Direttiva Servizi, e dai successivi decreti di liberalizzazione, anche con il dettato costituzionale di libera iniziativa economica e di tutela della concorrenza».
3) ha rilevato che apparirebbe «priva di motivazioni e ingiustificatamente restrittiva l'esclusione delle attività di B&B e Case Vacanza in forma non imprenditoriale e della locazione dalla possibilità di ampliare l'offerta di servizi extralberghieri con quella del servizio di home restaurant».
4) in conclusione, ha ribadito che le norme on sarebbero necessarie e proporzionate agli obiettivi di tutela di interessi pubblici e, in particolare, della salute dei fruitori, che sarebbe già adeguatamente garantita «dall'obbligo di rispettare le norme sull'igiene degli alimenti e dagli obblighi di copertura assicurativa».
Il Governo nel rispondermi ha preso le difese del provvedimento parlamentare, ma sul finire ha lasciato aperta la disponibilità a lavorare per recepire le osservazioni dell'Autorità.
Di seguito pubblico in versione integrale
Ivan Catalano
Nessun commento:
Posta un commento