Venerdì 6 ottobre 2017, ho discusso in aula una interpellanza urgente, rivolta al Ministero dell'Economia e delle finanze, riguardante le Iniziative di competenza volte a favorire l'accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, con particolare riferimento alle garanzie richieste da istituti bancari – n. 2-01947.
Durante la mia attività parlamentare sul mio territorio, la Regione Lombardia e nel dettaglio la Provincia di Varese, ho conosciuto diverse aziende, soprattutto startup, che hanno avuto diversi problemi ad accedere al credito garantito dallo stato con il fondo di garanzia.
Con il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l'Unione europea e lo Stato italiano affiancano all'impresa i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie, coprendo l'80% del valore del credito. Con questo strumento lo Stato si assume il rischio d'impresa, per incentivare la creazione di nuove imprese, l'innovazione e l'occupazione. Lo scopo di tale garanzia pubblica è quello di sostituirsi in parte alle costose garanzie altrimenti richieste alle imprese dagli istituti di credito a fronte della concessione di un prestito.
Ma le banche, nonostante la garanzia pubblica, continuano a non dare fiducia alle imprese del nostro territorio. Da qui nasce il problema: assenza di Fiducia.
Il sistema bancario sembrerebbe non capire che l'innovazione portata dalle start up non è soltanto l'innovazione classica digitale, come un'app o qualsiasi strumento software che noi siamo abituati a vedere, a volte l'innovazione è di processo. Davanti a queste aziende non riescono a valutare il rischio, così chiedono loro pesanti garanzie fideiussorie, personali, a volte oltre il valore del finanziamento richiesto, invece che il solo 20% rimanente.
Ma la cosa che mi ha colpito particolarmente, nel parlare con le imprese del mio territorio, è che, quando si presentano in banca e vanno dal direttore e portano il business plan, portando gli ordini, le anticipazioni dai loro clienti, tutte le garanzie che i loro clienti e fornitori forniscono dare per aiutarle la banca non si fida.
Se non innoviamo i processi, Industria 4.0 ce la possiamo anche sognare, se le banche non si fidano delle nostre imprese non possiamo competere in Europa.
La risposta data dal governo è incoraggiante, ma credo che la banca non possa andare oltre una ragionevole tolleranza alla richiesta di garanzie per il 20% rimanente. Le garanzie fideiussorie personali non devono comunque andare oltre questo valore.
Mi farò parte attiva in Legge si Stabilità e verso i rappresentanti delle banche del mio territorio.
Ivan Catalano
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