Venerdì, 10 Novembre 2017 I ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Gian Luca Galletti (Ambiente e tutela del territorio e del mare) hanno firmato il decreto sulla nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017).
Di tutte le misure che sono citate, vorrei soffermarmi su quella che riguarda i trasporti su strada. Per quanto riguarda il trasporto pesante, il Governo punta al Metano liquefatto GNL come strumento per abbattere le emissioni inquinanti e i consumi energetici. E' una scelta comprensibile che, in temini di logistica, trova ragione d'essere solo se unita allo shift modale con il treno e la nave dove possibile. Mentre sul contesto urbano è il veicolo elettrico ad essere protagonista.
L’attuazione della DAFI (mie considerazioni qui e qui) offrirà la possibilità di incrementare l’elettricità
(quindi, anche da rinnovabili) nei trasporti e di valorizzare maggiormente l'utilizzo del
biometano, prevedendo in particolare una crescita:
o dei punti di ricarica per veicoli elettrici dagli attuali 2.900 circa fino ad almeno
6.500 nel 2037 (Enel ha un piano di investimenti che prevede 14000 colonnine veloci entro il 2022);
o dei punti vendita eroganti GNC dagli attuali 1.100 circa a 2.400 circa nel 2030;
o dei punti vendita eroganti GNL dalle poche unità di oggi a circa 800 nel 2030.
Gli obbiettivi nei trasporti dichiarati nella strategia sono:
- uso delle rinnovabili al 21% al 2030 rispetto al 6,4% del 2015. (biocombustibili essenzialmente)
- Miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali del parco auto circolante;
- Le misure per lo sviluppo della eco-mobilità seguono un approccio di neutralità tecnologica che consente di raggiungere l’obiettivo al minimo costo per i cittadini; prevedono requisiti energetici, ambientali e di emissioni inquinanti locali; programmano la realizzazione delle infrastrutture per favorire l’intermodalità. (interoperabilità colonnine di ricarica)
- cambio di mix settoriale per favorire il raggiungimento del target di riduzione CO2 non-ETS (non protocollo kyoto)
- potenziare la politica per l’efficienza energetica in particolare sui settori non industriali, in primo luogo edilizia e trasporti; garantire la sicurezza diversificando le fonti di approvvigionamento;
Le linee di azione nel settore dei trasporti prevedono:
- misure per l'incentivazione del cambiamento comportamentale
- L’elettrificazione degli usi finali di energia raggiunge il 24% nel 2030; in particolare nel settore civile si supera la quota del 32%, mentre il contributo del vettore elettrico nel settore trasporti raggiunge il 5% grazie alla diffusione di vetture elettriche pure e plug-in (tabella 6)
- Atteso al 2030 un importante contributo anche dai veicoli elettrici e ibridi elettrici plug-in PHEV, che appaiono essere una soluzione per la mobilità urbana privata che contribuisce anche a migliorare l’integrazione della produzione da rinnovabili elettriche. Ci si aspetta una particolare efficacia degli investimenti in questa tipologia di veicoli tra 5-7 anni, con una diffusione complessiva di quasi 5 milioni di veicoli al 2030. Tali valori potrebbero essere superati grazie all’impulso che potrà derivare dal secondo pacchetto sulla mobilità sostenibile, proposto dalla Commissione Europeaa novembre 2017 (si veda capitolo efficienza energetica).
- Sviluppo di stazioni di ricarica veloce di auto elettriche e di punti di rifornimento di GNL e GNC anche nelle aree di servizio autostradali
La previsione di abbattimento della CO2 eq. emessa in atmosfera è stimata in diminuzione di un 20% al 2030, come da tabella qui sotto riportata:
Le previsioni di riduzione dei consumi energetici sono di 2,6 MTep/anno, come da figura qui sotto
I veicoli sono distribuiti così:
Se analizziamo solo il dato relativo ai veicoli categoria M1 e N1, Diesel e Benzina, da Euro 0 a Euro 3, l'ammontare dell'inquinamento potenziale del nostro parco veicolare più inquinante, parametrizzato al km, risulta così distribuito:
Considerazioni finali
Come sappiamo la Commissione
propone che i target di emissioni di CO2 che devono essere rispettati dai costruttori
di auto e di veicoli commerciali leggeri siano ridotti del 30% entro il 2030 e del 15%
entro il 2025 (rispetto agli obiettivi al 2021: 95 g CO2/km for auto passeggeri e 147 g
CO2/km per veicoli commerciali leggeri). Per fare questo le case produttrici di veicoli si affannano a introdurre nelle loro catene di montaggio linee elettrici, spendendo miliardi di euro, i cui rientri stimati saranno in diverse decine di anni. Questo produce un effetto sul mercato tale da far costare un veicolo elettrico una cifra non economicamente sostenibile dalla fascia media della popolazione. Vogliamo aspettare che arrivino nel nostro mercato i Cinesi con i loro veicoli elettrici che hanno una impronta ambientale pessima? Direi di no!
Con il Retrofi elettrico dei veicoli siamo in linea con la strategia: Elettrifichiamo il parco veicolare e Riduciamo emissioni e consumi. In Italia abbiamo oltre 17 milioni di veicoli M1+N1, Diesel+Benzina, nelle fasce Euro 0/3. Trasformarne nei prossimi 10 anni 5 milioni può essere fattibile se il mercato viene indirizzato a questo.
Ivan Catalano
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