Buongiorno a tutti,
il 7 maggio 2014, ho pubblicato l'interrogazione a risposta scritta (4/04745) riguardante l'operazione "Tibet". L'interrogazione nasce dopo la visione della puntata di «servizio Pubblico» del 24 aprile 2014) e dalla lettura di alcuni articolo di stampa tra cui: ex pluribus, edizioni del 04 marzo 2014 di La Repubblica, Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano.
Questa è simile ad una altra operazione quella Siciliana "Lost Pay" di cui ho presentato interrogazioni (vedi qui e qui).
L'operazione "Tibet" è coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pubblico ministero Giuseppe D'Amico, e ha portato a smantellare una struttura criminale locale della ‘ndrangheta, solidamente impiantata in Desio (Monza e Brianza) e capeggiata, secondo gli investigatori, da Giuseppe Pensabene. Fra le attività del sodalizio, avrebbero assunto un ruolo prevalente il riciclaggio di denaro, l'estorsione e l'usura. Al fine di compiere i loro scopi criminosi, gli appartenenti al sodalizio avrebbero utilizzato i servizi bancari di Poste Italiane spa;
In particolare, figurano tra gli arrestati Vincenzo Bosco e Walter Alessandro La Coce, direttore e vicedirettore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano (Milano), che, secondo gli inquirenti, avrebbero autorizzato «sistematicamente presso i loro sportelli le operazioni di prelievo di ingenti somme di denaro contante», in violazione delle normative vigenti e a favore dei presunti membri dell'organizzazione criminale. Nel comunicato stampa del 7 marzo 2014 la Corte dei conti – sezione controllo enti – Presidente E. Basile, Relatore Presidente A.T. De Girolamo – Determinazione n. 13 del 6 marzo 2014 – relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane spa per l'esercizio 2012, già affermava che: «È, però, necessario che il management della Società mantenga costantemente elevato il livello di impegno e di attenzione su quei profili di gestione che necessitano ancora di interventi migliorativi [...] Dall'accertamento ispettivo di vigilanza, condotto dalla Banca d'Italia nel periodo 20 febbraio – 24 agosto 2012, risulta confermata la persistenza di criticità nel comparto antiriciclaggio, in gran parte determinate dalla sottovalutazione dell'impatto della normativa di settore in relazione alla complessità della realtà operativa ed al numero dei rapporti intrattenuti con la clientela, nonché nelle diverse aree di presidio (adeguata verifica della clientela, tenuta dell'archivio unico informatico, segnalazione delle operazioni sospette)».
Con l'interrogazione chiedo di quali notizie disponga il Governo, quali iniziative siano già state adottate, o intenda il Governo adottare, anche nell'ambito dei propri poteri di iniziativa e di indirizzo, al fine di sopperire alle criticità nel comparto antiriciclaggio di Poste Italiane s.p.a. e di prevenire l'abuso, a fini criminali, dei servizi bancari offerti dalla società.
Ivan Catalano
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