Buongiorno a tutti,
mi è stato segnalato il caso, riportato da il Giornale di Sicilia del 1 Febbraio 2015, di una dirigente scolastica di un istituto comprensivo di grado primario e secondario inferiore della provincia di Palermo, oggetto di procedimento disciplinare per aver favorito interessi finanziari della propria famiglia.
L' istituto scolastico gestito dalla dirigente in questione avrebbe infatti nominato come consulente esterna la figlia della stessa, e avrebbe scelto l'agenzia viaggi del marito per organizzare gli spostamenti.
Per tali fatti il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte, su proposta della commissione disciplinare, ha sanzionato la dirigente scolastica con la sospensione per due mesi dal servizio e dallo stipendio, pur riconoscendole diverse attenuanti, fra le quali il fatto di aver richiesto ella stessa un'ispezione. Risulta poi che per i medesimi fatti sia in corso un procedimento penale.
Ciò che non torna, in questa deprecabile vicenda, è che a seguito della sospensione, la preside sia stata assegnata a un istituto di grado superiore (scuola media superiore) sito nella città di Palermo.
Com'è possibile che un dirigente, a seguito dell'accertamento della commissione di illeciti disciplinari, venga rimosso dalla guida di un istituto di un medio comune e contestualmente promosso a una scuola più prestigiosa, di ordine superiore, sita nel capoluogo della regione?
Ho posto la domanda direttamente al Ministro, con l'interrogazione n. 4-08603.
Ivan Catalano
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