L'anno scorso mi sono occupato della disastrosa situazione del servizio postale ad Acerra, documentato anche dalla trasmissione televisiva "Striscia la Notizia". Il Governo, per bocca del Sottosegretario Giacomelli, mi ha risposto aggiornandomi sugli sviluppi della situazione e sulle iniziative correttive messe in atto.
In particolare, mi ha informato che l'AGCOM, fin dall'aprile 2015, ha prontamente avviato l'attività di vigilanza di sua competenza, riscontrando gravi ed oggettive difficoltà nella gestione del servizio di recapito nel comune di Acerra e confermando le cause evidenziate dalla società poste italiane ovvero la carente toponomastica, e la frequente mancata comunicazione da parte dei destinatari degli invii verso i propri mittenti, dell'esatto indirizzo di recapito cui ricevere la posta.
Inoltre, il comune di Acerra ha predisposto un piano straordinario di assestamento anagrafico e ha sviluppato un piano di comunicazione volto a sensibilizzare la cittadinanza affinché si attivasse presso i mittenti per il corretto indirizzamento della corrispondenza.
L'Agcom ha poi confermato - sempre per il tramite del MISE - che dall'ispezione svolta è emersa la gravità del contesto, che non ha consentito di per sé il regolare svolgimento del servizio di recapito, il quale si è acuito e si acuisce in caso di eventuale assenza di portalettere e relativa sostituzione con personale a tempo determinato, che hanno minore conoscenza del territorio e degli abitanti.
Il Ministero si è infine attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale». La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico.
Nel frattempo, continuerà però la vigilanza, mia e del Governo, sulla situazione del servizio postale a Acerra e in Campania.
Ivan Catalano
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