A fine ottobre scorso, la stampa ha dato notizia di un'ampia operazione della Guardia di finanza avente ad oggetto
un ipotizzato, vasto giro illecito di denaro, movimentato da una società
attiva nel commercio del ferro per l'edilizia, con una connessa
evasione fiscale di oltre 80 milioni di euro.
Il mio particoalre interesse per la vicenda consegue al fatto che siano stati ipotizzati degli illeciti in capo a dei dipendenti di Poste Italiane nella movimentazione delle somme oggetto di indagine, con la contestazione a 7 operatori di sportello e a 5 direttori di uffici postali di violazioni agli obblighi di adeguata verifica del cliente, ex articolo 55, comma 1 del decreto legislativo n. 231 del 2007.
Già in passato, mi sono infatti occupato del rispetto delle normative antiriciclaggio (fra le tante, segnalo l'interrogazione 4/04745, per fatti sempre avvenuti in Lombardia) all'interno di Poste Italiane, dando conto al Governo pro tempore di diverse criticità. Per questo, ho ritenuto opportuno depositare un'interrogazione sulla vicenda ai Ministeri competenti, al fine di sapere quali iniziative siano già state adottate o si intendano adottare, anche nell'ambito dei poteri di indirizzo del Governo, al fine di sopperire alle criticità del comparto antiriciclaggio di Poste Italiane s.p.a. e di prevenire l'abuso, a fini criminali, dei servizi bancari offerti dalla società
A presto.
Ivan Catalano
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