mi sono arrivate, negli ultimi mesi, numerose segnalazioni di reati contro i correntisti di Poste Italiane, e contro la società stessa, posti in opera all'interno degli uffici postali, da parte di soggetti identificatisi con documenti falsi. Il più recente dei casi posti alla mia attenzione è quello verificatosi il 14 novembre scorso a Spezzano Albanese (CS), dove una donna, recatasi con un documento falso a uno sportello postale, avrebbe così impersonato il titolare e illecitamente svuotato un conto corrente postale, per una somma di 116.000 Euro. Solo alcuni giorni prima, a Roma, una donna munita di un documento falso si è recata presso un ufficio postale per aprire un conto corrente, presentando un titolo di credito, ma fortunatamente la sua fotografia è stata riconosciuta come corrispondente a quella di una truffatrice che aveva già colpito due altri uffici postali, e trattenuta fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Un altro truffatore, dotato non solo di un documento falso, ma anche in possesso di un’arma bianca camuffata da portatessera bancomat, è stato invece arrestato alla fine dello scorso mese a Monza. Sfortunatamente, sono molti i casi in cui i truffatori sono invece riusciti nel loro intento.
Poste Italiane dispone di un applicativo denominato Oracolo specificamente deputato a prevenire tali frodi, identificando i documenti falsi. Tuttavia, nel corso della mia ampia attività ispettiva sul punto, sono venuto a sapere di gravi criticità di Oracolo, che lo renderebbero inidoneo a prevenire gli illeciti poiché, a quanto mi risulta, l'inserimento in Oracolo di documenti di identità inesistenti, del tipo carta d'identità e passaporto, con numeri identificativi di invenzione, non restituirebbe alcun messaggio di errore da parte del sistema telematico.
Una soluzione per risolvere tali criticità, potrebbe essere quella di porre in essere delle interconnessioni tra i sistemi telematici di sicurezza interna di Poste italiane spa e le banche dati pubbliche. Poste ha sostenuto, in sede di risposta a una delle mie precedenti interrogazioni, di disporre già di un collegamento diretto ed operativo, in tempo reale con le proprie banche dati, del Ministero dell'interno. Ciò, tuttavia, non mi risulta.
Per questo, con una nuova interrogazione, oltre a chiedere dati sull'entità del fenomeno delle truffe agli sportelli postali, ho chiesto al Ministro dell'Interno e a quello per la Semplificazione e la PA di sapere "in base a quali specifiche convenzioni avvengano le interconnessioni tra Oracolo e le banche dati del Ministero dell’Interno" e "qualora tali convenzioni non esistano, se il Governo non ritenga a porre in essere effettive ed efficaci interconnessioni tra i sistemi telematici di sicurezza interna di Poste italiane spa e le banche dati pubbliche, al fine di garantire la tutela del risparmio e del patrimonio della società e degli utenti".
A presto,
Ivan Catalano
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