mercoledì 29 novembre 2017

Pratiche commerciali sleali nel settore postale: la mia interrogazione al MISE.

Buongiorno a tutti,

torno a occuparmi di concorrenza nel settore postale, già oggetto di un mio emendamento al DL Fiscale. Ho recentemente depositato un'interrogazione al Governo relativa a una possibile pratica sleale che Poste Italiane avrebbe messo in atto in danno dei suoi concorrenti, verosimilmente approfittando della sua posizione di concessionario del servizio postale universale.

In virtù di tale concessione, l'ex monopolista Poste Italiane riceve dallo Stato, come da vigente contratto di programma, 262,4 milioni all’anno, somma che in virtù di ulteriori integrazioni specifiche è cresciuta in alcuni anni fino a un importo di circa 400 Milioni di Euro. Tali somme vanno a coprire gli oneri del servizio universale, che comprende la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione di invii postali fino a 2 Kg e di pacchi postali fino a 20 Kg, nonché i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati.

Rientra attualmente nel servizio universale anche la c.d. posta massiva, ossia l'invio non della singola lettera, ma di grandi quantità di posta, prelavorata e standardizzata da parte del mittente. Gli utilizzatori sono non la singola persona fisica, ma clienti di tipo business e istituzionali, che per esempio la usano per inviare bollette ed estratti conto. Le relative tariffe prevedono, per la tipica lettera di peso inferiore ai 20 g, un prezzo all’utenza che, a seconda dell'area servita, va da € 0,28/0,30 a € 0,53/0,55.

Parallelamente, tuttavia, Poste Italiane offre ai propri grandi clienti un servizio non incluso nel servizio universale denominato Posta Time, che risulta non solo equivalente alla posta massiva nella sua destinazione, rivolta all’utenza business, ma anzi complessivamente superiore, in quanto offre la tracciatura degli esiti e tempi di recapito certi, e tuttavia viene tariffato con prezzi sistematicamente inferiori. Tale anomalia nei prezzi risulta di difficile spiegazione da un punto di vista economico, salvo ipotizzare che le tariffe del servizio universale massivo siano fissate a un livello significativamente superiore ai suoi costi al netto del contributo pubblico o, alternativamente, che il servizio Posta Time venga offerto sottocosto. Se la prima spiegazione fosse quella corretta, allora lo Stato, e quindi i cittadini contribuenti, starebbero pagando a Poste una somma ingiustificatamente più alta del dovuto, tra l'altro a fronte di un servizio che, negli ultimi anni, ha visto ridurre il numero di uffici postali e la frequenza del servizio.

Se invece a essere corretta fosse la seconda spiegazione, Poste starebbe fornendo un servizio sotto costo o quasi, al fine di espellere i concorrenti dal settore più importante commercialmente del mercato postale, ossia quello business. Ci troveremmo quindi in presenza di un sussidio incrociato, verosimilmente alimentato dal contributo pubblico, finalizzato a contrastare i concorrenti di Poste Italiane con un’offerta non replicabile. Il bilancio di Poste, da questo punto di vista, non pare sufficientemente trasparente nella distinzione tra i costi del servizio universale e i costi imputabili alle sue altre attività, specialmente in relazione alle voci promiscue come quelle del personale e dell'infrastruttura.

Segnalo inoltre che presso l'AGCM è aperto il fascicolo A493, inerente a questa pratica, per individuarne i profili di legittimità a livello di concorrenza.

Per questo, ho chiesto al Governo "con quali modalità siano calcolati, in sede contabile, i costi di Poste Italiane per la fornitura del servizio universale, e in quale misura vengano imputati fra tali costi quelli per il personale e per gestione e mantenimento degli uffici postali, nonché per il resto dell’infrastruttura" e "quali urgenti iniziative intende il Governo adottare (...) al fine di prevenire forme di sussidio incrociato da parte dell’incumbent".

Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, a presto.

Ivan Catalano





lunedì 27 novembre 2017

Le mie proposte su DL Fiscale, parte IV. Fondo di Kyoto.

Buongiorno a tutti,

è in corso di discussione il DDL C. 4741, di conversione del Decreto Legge Fiscale. In tale sede, ho reputato opportuno presentare diverse proposte di emendamenti al testo, che desidero brevemente esporvi.

L'ultimo dei miei emendamenti intende correggere, sulla base delle informazioni emerse in sede di confronto con il Ministero dell'Ambiente, alcuni limiti nel funzionamento del Fondo rotativo per Kyoto, che ostacolano il pieno ed efficiente uso delle risorse ad esso destinate. Attraverso tale fondo, che prende il proprio nome dall'omonimo Protocollo  internazionale firmato nel 1997 per contrastare il surriscaldamento globale. lo Stato concede finanziamenti agevolati per interventi nel settore delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, della ricerca e della gestione forestale.

La mia prima proposta in materia andrebbe a modificare l'art. 9 del Decreto Legge n. 91/2014, cha attualmente disciplina il finanziamento di interventi urgenti per l'efficientamento energetico delle scuole, estendendone la portata, così da includervi anche gli interventi di riqualificazione di impianti sportivi e strutture sanitarie pubbliche. In particolare, potrebbero richiedere i finanziamenti agevolati previsti dall'art. 9 anche "soggetti pubblici, associazioni e società sportive senza fini di lucro, per l’efficientamento energetico di impianti sportivi pubblici" e "soggetti pubblici per l’efficientamento energetico di edifici pubblici adibiti a ospedali, policlinici e a servizi socio-sanitari.”

Le altre modifiche riguarderebbe invece l'art. 57 del DL n. 83/2012, che prevede la concessione di finanziamenti ai soggetti privati che operano in numerosi settori green, fra cui, non esaustivamente, quelli dell'efficienza ambientale ed energetica, della protezione del territorio, dei biocarburanti e della mobilità sostenibile. La norma originaria subordina la concessione dei finanziamenti agevolati alle sole imprese che contestualmente incrementino la loro forza lavoro con assunzioni a tempo indeterminato di giovani lavoratori. L'idea era buona in teoria, ma di fatto, anche alla luce della struttura e della dimensione delle startup italiane attive in tali settori, ha reso ineconomico l'accesso ai finanziamenti. I relativi fondi rimangono quindi in gran parte inutilizzati, prevenendo così la realizzazione di quegli investimenti che invece potrebbero davvero generare possibilità occupazionali di lungo termine. Ritengo che la condizione relativa alle assunzioni, rivelatasi non solo inutile, ma controproducente, vada quindi eliminata.

Tutti gli emendamenti da me presentati sono piuttosto articolati. Per necessità di sintesi, ne ho illustrato solo i punti principali e gli orientamenti di fondo. Per coloro che desiderassero entrare nel dettaglio delle mie proposte, pubblicherò anche il link agli emendamenti pubblicati, quando saranno disponibili. Si conclude così il mio lavoro sul DL Fiscale.

A presto
Ivan Catalano.
protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di «seconda e terza generazione»; b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel «solare termico», «solare a concentrazione», «solare termo-dinamico», «solare fotovoltaico», biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing. d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita.
protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di «seconda e terza generazione»; b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel «solare termico», «solare a concentrazione», «solare termo-dinamico», «solare fotovoltaico», biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing. d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita.
protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di «seconda e terza generazione»; b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel «solare termico», «solare a concentrazione», «solare termo-dinamico», «solare fotovoltaico», biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing. d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita. ((Infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e per l'erogazione di combustibili alternativi, trasporto collettivo e condiviso, e in generale mobilita' sostenibile.))
protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di «seconda e terza generazione»; b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel «solare termico», «solare a concentrazione», «solare termo-dinamico», «solare fotovoltaico», biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing. d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita. ((Infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e per l'erogazione di combustibili alternativi, trasporto collettivo e condiviso, e in generale mobilita' sostenibile.))
protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di «seconda e terza generazione»; b-bis) ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali; c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel «solare termico», «solare a concentrazione», «solare termo-dinamico», «solare fotovoltaico», biomasse, biogas e geotermia; d) incremento dell'efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile, industriale e terziario, compresi gli interventi di social housing. d-bis) processi di produzione o valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell'inquinamento e dell'uso delle risorse nell'arco dell'intero ciclo di vita. ((Infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e per l'erogazione di combustibili alternativi, trasporto collettivo e condiviso, e in generale mobilita' sostenibile.))

 

Le mie proposte su DL Fiscale, parte III. Servizio postale universale

Buongiorno a tutti,

è in corso di discussione il DDL C. 4741, di conversione del Decreto Legge Fiscale. In tale sede, ho reputato opportuno presentare diverse proposte di emendamenti al testo, che desidero brevemente esporvi.

Con il mio terzo emendamento ho proposto una modifica alla disciplina del servizio postale universale. Fra i servizi che esso ricomprende vi è infatti la c.d. posta massiva, ossia l'invio non della singola lettera, ma di grandi quantità di posta, prelavorata e standardizzata da parte del mittente. Gli utilizzatori sono non la singola persona fisica, ma clienti di tipo business e istituzionali, che per esempio la usano per inviare bollette ed estratti conto. Un servizio di questo genere è certamente fondamentale, ma non si comprende perchè dovrebbe essere sovvenzionato dalla collettività, a tutto vantaggio di banche, assicurazioni, fornitori di servizi e grandi imprese. Non a caso, già oggi esistono numerosi servizi privati paralleli ed equivalenti, forniti tra l'altro anche dalla stessa società Poste Italiane. Oltre al costo per i contribuenti, la copertura, da parte del servizio universale postale, della posta massiva determina una seria lesione della concorrenza tra gli operatori postali. Infatti, a parità di servizio offerto, l'invio con Poste Italiane della posta massiva è esente IVA, mentre gli invii dei concorrenti - non rientrando formalmente nel servizio universale - sono invece tenuti a pagare tale imposta. In tal modo, i concorrenti di Poste vengono messi automaticamente fuori mercato in relazione ad uno dei settori commercialmente più interessanti della corrispondenza. Con la maggiore IVA ottenuta grazie all'esclusione della posta massiva dal servizio universale, lo Stato potrebbe invece direttamente alimentare un apposito "fondo di compensazione" già previsto dalla Legge, e finalizzato a garantire l'effettuazione del servizio universale, qualora per emergenze o ragioni impreviste esso andasse in perdita per il fornitore.

Ivan Catalano

sabato 25 novembre 2017

Le mie proposte su DL Fiscale, parte II. Facilitare accesso al Fondo di garanzia.

Buongiorno a tutti,


è in corso di discussione il DDL C. 4741, di conversione del Decreto Legge Fiscale. In tale sede, ho reputato opportuno presentare diverse proposte di emendamenti al testo, che desidero brevemente esporvi.


Il mio secondo emendamento al DDL C. 4741, di conversione del Decreto Legge Fiscale, mira a correggere una grave problematica del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Come da me già denunciato al Governo con l'interpellanza  2-01947, gli istituti di credito richiedono alle imprese che accedono al Fondo garanzie ulteriori spropositate per concedere i finanziamenti. Considerato che il Fondo copre fino all'80% del credito, non si comprende perché le banche dovrebbero chiedere garanzie sulla parte già in tal modo coperta. Invece, spesso, vengono pretese fideiussioni personali addirittura maggiori del 100% della somma prestata! Il mio emendamento, in conformità a quella che è la logica stessa dello strumento e delle disposizioni operative del fondo, vieterebbe una tale prassi, che ha già reso impossibile, o comunque estremamente oneroso, a tante imprese l'accesso al Fondo.
Continua - parte 3

Le mie proposte su DL Fiscale, parte I. Fondo per la salute dei militari


Buongiorno a tutti,

è in corso di discussione il DDL C. 4741, di conversione del Decreto Legge Fiscale. In tale sede, ho reputato opportuno presentare diverse proposte di emendamenti al testo, che desidero brevemente esporvi.

Il primo emendamento discende dalla mia attività come vicepresidente della  Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito. Esso prevede l'istituzione di un Fondo di assistenza sanitaria integrativa, destinato ai militari di tutte le Forze Armate e ai dipendenti civili  che abbiano partecipato a missioni all'estero in teatri bellici e che si siano ammalati durante il periodo di servizio, anche per cause non connesse all'attività militare, o dopo il congedo per patologie conseguenti l’attività militare, di patologie neoplastiche, neurodegenerative, autoimmuni, di ipersensibilità a fattori fisici e/o chimici, infiammatorie, neurologiche, psichiatriche e psicosomatiche, e patologie correlate a stress lavoro correlato e/o a stress da combattimento, che non consentano più l’espletamento del servizio.

Si tratta di un ampio ventaglio di patologie le cui cause sono spesso multifattoriali, e rispetto alle quali, con le conoscenze scientifiche in nostro possesso, non siamo spesso in grado di identificare le cause nel singolo caso. Ciò rende sensato intervenire a livello preventivo, predisponendo uno strumento assicurativo obbligatorio che copra i militari e i soggetti assimilati dai costi dell'eventuale futura patologia, che non siano già coperti dal SSN.

Il limite di erogazione per singolo beneficiario è fissato a 25000 Euro all'anno, ed il Fondo sarà alimentato mediante un prelievo progressivo dal trattamento economico dei militari e del personale civile del Ministero della Difesa.

Con tale emendamento voglio assicurare ai nostri soldati che partono in missioni all'estero e alle loro famiglie, che, se dovessero tornarne malati, verranno pienamente tutelati a livello sanitario.

Ivan Catalano





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